Mehran Samak, ucciso mentre festeggiava la sconfitta dei mondiali

Mehran Samak, ucciso mentre festeggiava la sconfitta dei mondiali

Un colpo di pistola l’ha raggiunto in testa mentre festeggiava la sconfitta dell’Iran ai mondiali di calcio. Mehran Samak aveva 27 anni.

Ennesima tragedia in Iran: il giovane Mehran Samak è stato ucciso con un colpo di pistola alla testa. La sua ‘colpa’ è quella di aver festeggiato la sconfitta della nazionale ai mondiali. Continuano le azioni di repressione messe in atto dal governo iraniano.

In seguito ai mondiali numerosi manifestanti antigovernativi sono insorti. In seguito alla notizia della morte del giovane, il centrocampista della nazionale Ezatolahi, che ha giocato in Qatar, ha rivelato di conoscerlo e ha pubblicato una foto di loro insieme.

Le proteste contro il regime continuano

Le insurrezioni nei confronti del regime in seguito alla morte di Mahsa Amini continuano senza sosta da settembre scorso, quando la giovane ragazza iraniana venne uccisa per aver postato una foto in cui indossava male il velo. Nonostante le operazioni di contrasto messe in attodal governo siano forti, i manifestanti antigovernativi continuano a scendere in strada in diverse città festeggiando l’eliminazione dell’Iran dai Mondiali in Qatar nella partita contro gli Stati Uniti.

Mehran Samak è stato ucciso all’età di soli 27 anni. I manifestanti considerano i calciatori come dei “traditori” colpevoli di essersi girati dall’altra parte durante le proteste nei confronti del regime e della polizia religiosa.

Il 27enne iraniano è stato ucciso a Bandar-e-Anzali, una città sulla costa del Mar Caspio, a nord-ovest di Teheran. Mehran Samak è stato raggiunto da un colpo di pistola alla testa mentre festeggiava suonando il clacson della sua auto. È stata un’associazione per i diritti umani a denunciare l’omicidio del giovane. Hanno riferito che “è stato preso di mira direttamente e colpito alla testa dalle forze di sicurezza in seguito alla sconfitta della squadra nazionale contro gli Usa.” Lo ha dichiarato il gruppo Iran Human Rights (IHR) con sede a Oslo.

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