I timori di Giorgia Meloni sulla linea di Salvini contro Mosca aumentano.
La leader di Fratelli d’Italia ha ribadito la linea europeista e atlantista del suo partito. Giorgia Meloni ha insistito che anche nel programma del centrodestra fosse chiaro che la collocazione dell’Italia per la coalizione fosse all’interno dell’Ue e della Nato. Ma il passato filo-Putin di Matteo Salvini non è un mistero e spaventa la probabile futura premier. Per contenere le spinte leghiste blinda i dicasteri chiave: Economia, Esteri, Difesa e Interni.
Rischia di sfumare per sempre il ritorno al Viminale di Salvini. La sua amica-nemica Giorgia sta costruendo una rete europeista e atlantista per non permettere derive filo-sovietiche del nostro paese. La presidente di FdI sa che prima o poi questa linea verrà fuori d parte della Lega. Già ieri a Cernobbio Salvini ha esplicitato la sua posizione contro le sanzioni alla Russia. L’immagine di Meloni con le mani nei capelli mentre ascoltava queste dichiarazioni è emblematica.
I quattro ministeri per legare l’Italia in Ue e Nato
Come ministero dell’Economia Meloni avrebbe già scelto Fabio Panetta, membro del comitato esecutivo della Bce. Per quanto riguarda i rapporti internazionali, per gli Esteri punta a Tajani di ampia esperienza internazionale. Ma ci sarebbe anche Stefano Pontecorvo ex ambasciatore in Pakistan ed ex alto rappresentante della Nato in Afghanistan. Anche per la Difesa resta ancora in dubbio se porre Tajani o un’altra figura ugualmente di spicco.
Agli Interni per scongiurare il ritorno agognato da Salvini per riproporre sue vecchie battaglie come i decreti sicurezza, Giorgia Meloni vorrebbe un tecnico. Per non escludere del tutto Salvini che resta suo alleato e principale leader della coalizione gli concederebbe la Giustizia con Giulia Bongiorno.
Ma nonostante queste precauzioni pare che lo scontro sarà inevitabile tra Meloni e Salvini per quanto riguarda Mosca e le politiche di bilancio. La leader di FdI sta facendo di tutto per rassicurare Bruxelles e Washington e gli investitori esteri ma con un alleato come Salvini non è per nulla semplice.
