Nel corso della conferenza stampa la premier ha affrontato il tema del lavoro e del reddito di cittadinanza modificato dalla manovra.
L’obiettivo del governo è “affrontare la sfida della possibilità di far trovare un posto di lavoro” ha spiegato la premier Giorgia Meloni ricordando che il reddito di cittadinanza per chi poteva lavorare è costato 8 miliardi Mentre nel frattempo, “l’Italia non spendeva 8 miliardi del fondo sociale europeo, dedicato alla formazione.” La presidente vuol fare anche chiarezza su quello che significa offerta di lavoro “congrua”.
“Certo, non si deve e non si può parlare di lavoro sottopagato o di sfruttamento. Ma se il tema è ‘non considero questa mansione all’altezza delle mie aspettative o studi’, quello è un tema diverso. Tutti vorremmo trovare il lavoro dei nostri sogni, ma qua il tema è se preferisco stare a casa invece di fare un lavoro dignitoso” mette in chiaro Meloni.
Sempre sul tema del lavoro spiega la vicenda voucher che riguarda alcune tipologie specifiche di lavoratori stagionali e “credo che sia meglio normarlo che rischiare che questo lavoro sia fatto in nero. La eccessiva rigidità ha provocato aumento di lavoro sommerso” ha detto la premier. L’obiettivo del suo governo è quello di lavorare per formare e informare i giovani su quali tipi di studio che danno sbocco lavorativo maggiore. Ed è sui giovani che punta la manovra, dice la premier. “Una manovra nella quale abbiamo scelto di spostare il grosso delle risorse sul futuro, sui giovani, sulla nuova occupazione e sulle imprese”, sulla “capacità di produrre ricchezza e lavoro”.
La premier risponde anche ad una domanda relativa alla riforma delle intercettazioni che vuole porre il ministro Nordio. Meloni ribadisce che le intercettazioni “sono uno strumento straordinario a disposizione della magistratura, ma ne va limitato l’abuso”. Soprattutto, parlando con i giornalisti, la premier dice che va bloccato “quel cortocircuito nel rapporto fra intercettazioni e media, con intercettazioni senza rilevanza penale che sono finite sui quotidiani. Non credo sia giusto in uno stato di diritto. Abusi ci sono stati e vanno corretti”.
Iran: “L’Italia non intende tollerare oltre”
La premier parla anche di quanto sta accadendo in Iran e l’episodio che riguarda la campionessa di scacchi e la scelta di non indossare l’hijab. “Noi siamo abbastanza abituati ai gesti simbolici ma di solito non hanno conseguenze così gravi come potrebbero essere quelle che ha fatto Sara e questo riguarda lei e tanti altri che oggi in Iran decidono di fare un gesto sapendo che il prezzo è potenzialmente altissimo”. Ha detto Giorgia Meloni invitando a riflettere sul valore della libertà “che noi diamo per scontata che per altri vale qualsiasi rischio”.
Ieri il ministro Tajani ha incontrato l’ambasciatore iraniano. “Quello che sta accadendo in Iran è inaccettabile e l’Italia non intende tollerarlo oltre. Se queste repressioni non dovessero cessare l’atteggiamento dovrà cambiare completamente presuppone anche un dialogo con gli alleati internazionali” ha precisato la presidente.