Un’analisi impietosa da parte di Giuseppe Cruciani sulle recenti azioni del governo di Giorgia Meloni: ecco cosa ha detto.
Nel corso della puntata odierna de “La Zanzara”, il conduttore Giuseppe Cruciani ha rivolto pesanti critiche al governo italiano, accusando l’esecutivo di centrodestra, guidato dalla premier Giorgia Meloni, di aver gestito male una vicenda internazionale di rilevanza cruciale.
![Giorgia Meloni durante un discorso](https://newsmondo.it/wp-content/uploads/2023/11/IM_Giorgia_Meloni_4.jpg)
Le dure critiche di Giuseppe Cruciani al governo Meloni
“Il governo italiano, dunque il governo di centrodestra italiano guidato da una signora che si chiama Giorgia di nome, Meloni di cognome, sulla vicenda del libico ha fatto una marea di cazzate“, ha esordito Cruciani, utilizzando toni duri e senza mezzi termini in merito al caso Almasri.
Secondo il conduttore, l’intero processo è stato caratterizzato da confusioni, incertezze e una gestione caotica, portando alla luce le divisioni interne e la mancanza di un piano chiaro da parte dell’esecutivo.
La gestione della vicenda internazionale
Secondo Giuseppe Cruciani, l’errore principale del governo è stato non aver gestito la situazione con la discrezione e l’efficienza necessarie. “L’unica cosa da fare era una. Una volta che ce l’hai in mano, bisognava radunare i vertici dei servizi ai ministri competenti, mettere immediatamente il segreto di Stato, impacchettarlo, impacchettare il signore libico, e spedirlo in Libia senza clamore”.
Il conduttore ha spiegato che la mancanza di un’azione rapida e silenziosa ha fatto sì che l’intera vicenda diventasse pubblica e fonte di polemiche internazionali.
“L’incapacità totale di gestire questa roba”, ha dichiarato Cruciani, “è qualcosa che penso fin dal primo minuto”. Tuttavia, il giornalista ha anche respinto le accuse che volevano coinvolgere il governo Meloni in una sorta di complicità con le torture, definendole “ridicole e patetiche”.
Il curioso spunto di riflessione di Cruciani
Ma non è finita qui. Giuseppe Cruciani ha anche colto l’occasione per lanciare un’ulteriore riflessione provocatoria riguardo alle preferenze degli italiani.
Nel corso della puntata, ha annunciato una “notizia clamorosa”, titolando: “Più frustini e meno libri. In Italia si cercano più mistress che formazione”.
“L’Italia preferisce la sottomissione alla formazione. Questo è il punto”, ha sentenziato, mettendo in evidenza i dati delle ricerche online sulle figure delle “mistress”, evidenziando come città come Padova, Napoli e Bologna risultano essere tra le principali in Italia per la ricerca di figure legate alla sottomissione.