Meloni incontra i familiari delle vittime di Cutro

Meloni incontra i familiari delle vittime di Cutro

Ieri la premier Meloni ha incontrato i familiari delle vittime del naufragio di Cutro a Palazzo Chigi. E’ già polemica per le domande.

I familiari delle vittime della strage di Cutro sono arrivati a Roma con un volo di Stato e sono entrati a Palazzo Chigi a bordo di un pullmino della polizia per incontrare la premier Giorgia Meloni. Un incontro che però arriva dopo quasi venti giorni dal naufragio, un ritardo che molti hanno criticato alla premier. Subito è scattata la nuova polemica per le domande che la premier ha rivolto ai parenti e i superstiti.

Ad accogliere i parenti delle vittime e i superstiti in forma riservata a Palazzo Chigi la presidente del Consiglio insieme al ministro degli Esteri Tajani e il sottosegretario Alfredo Mantovano. Si parla di un incontro “emozionato e commosso“. La premier ha ringraziato i presenti e sottolineato «la vicinanza personale del Governo tutto», assicurando «il massimo impegno» per soddisfare tutte le esigenze.

Palazzo Chigi

La scomoda domanda della premier e la reazione delle opposizioni

Da parte loro, i familiari hanno chiesto alla premier ulteriori aiuti e sostegno anche per i trasferimenti dall’Italia verso altri paesi, facendo appello «al suo cuore di madre». Meloni ha rassicurato che stanno proseguendo le ricerche dei corpi, inclusi quelli imprigionati nel barcone, ancora incagliato sul fondale. Poi, arriva la domanda scomoda che molti hanno criticato e trovato inopportuna: “Eravate consapevoli dei rischi legati alle traversate del Mediterraneo?” ha chiesto loro. L’opposizione insorge incredula commentando la domanda come “disumana”.

Giorgia Meloni ha poi ribadito l’obiettivo del governo di perseguire la lotta contro i trafficanti di esseri umani per evitare altre tragedi simili. Non si è fatta attendere la reazione delle opposizioni con i commenti di Carfagna e Fratoianni che ricordanno alla premier che queste persone fuggono da condizioni di povertà, violenza e fame. Più duro invece il post del deputato dem Furfaro che scrive sui social.

Persone che hanno visto morire figli, amici, mogli, mariti davanti ai loro occhi. Persone che sono fuggite dalla violenza talebana. Che hanno visto parenti e familiari uccisi e/o perseguitati. E che avevano un’unica strada: scappare per non morire. E che fa Giorgia Meloni? Che fa di fronte a quel dolore indicibile? Al ricordo di quelle piccole bare bianche dove neonati e bambini hanno perso la vita? Chiede alle loro madri, ai loro padri sopravvissuti ‘quanto fossero consapevoli dei rischi legati alle traversate del Mediterraneo’. Una barbarie, umana e politica. E che ci fa vergognare non dell’Italia, ma di questo governo disumano”.

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