Giorgia Meloni e il Tribunale dei ministri: cosa può accadere nei prossimi 90 giorni? Ecco tutti i possibili scenari.
Il Tribunale dei ministri ha avviato un’indagine nei confronti della presidente del Consiglio Giorgia Meloni, del ministro della Giustizia Carlo Nordio, del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi e del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano. La procedura è scattata in seguito alla denuncia presentata dall’avvocato Luigi Li Gotti alla Procura di Roma in merito alla liberazione di Osama Njeem Almasri.
Meloni sotto indagine: cosa potrebbe fare il Tribunale dei ministri
Nonostante l’avvio dell’inchiesta, nessuno dei coinvolti ha ricevuto un avviso di garanzia. Ma cosa accadrà nei prossimi 90 giorni?
Il Tribunale dei ministri, organo competente per i reati ministeriali, ha 90 giorni per effettuare le indagini.
Durante questo periodo, potrà:
- Ascoltare le persone coinvolte, inclusa la premier;
- Delegare investigatori per svolgere accertamenti;
- Esaminare documenti e raccogliere prove.
Al termine delle indagini, dopo aver sentito il pubblico ministero, il Tribunale potrà decidere di:
- Archiviare il caso, emettendo un decreto non impugnabile;
- Trasmettere gli atti alla Procura della Repubblica, chiedendo l’autorizzazione a procedere.
Il ruolo del Parlamento: possibile autorizzazione a procedere
Se il Tribunale dei ministri dovesse trasmettere gli atti alla Procura, la questione passerebbe al Parlamento, che dovrà valutare se concedere l’autorizzazione a procedere. I deputati e senatori potranno:
- Accettare la richiesta, consentendo il proseguimento dell’indagine;
- Negarla, qualora ritenessero che gli esponenti del Governo abbiano agito per tutelare un interesse pubblico preminente.
La decisione verrà presa tramite una votazione a maggioranza assoluta nella Camera di appartenenza degli inquisiti.
Se il Parlamento darà il via libera all’azione giudiziaria, il caso passerà al tribunale ordinario del distretto competente, in questo caso Roma. A quel punto, il Tribunale dei ministri non avrà più alcun ruolo e il procedimento seguirà le normali dinamiche della giustizia ordinaria.
Cos’è il Tribunale dei ministri e come opera
Il Tribunale dei ministri è regolato dall’articolo 96 della Costituzione e dalla legge costituzionale n.1 del 16 gennaio 1989. Questo organo speciale ha il compito di svolgere le indagini preliminari sui reati commessi da membri del Governo nell’esercizio delle loro funzioni.
Il collegio è composto da tre magistrati effettivi e tre supplenti, selezionati a sorte tra i giudici del distretto di corte d’appello con almeno 5 anni di anzianità.
La carica dura due anni e viene immediatamente integrata in caso di impedimenti.
Il procedimento si sviluppa in tre fasi:
- Trasmissione delle notizie di reato alla Procura della Repubblica;
- Valutazione preliminare del Tribunale, che ha 90 giorni per svolgere le indagini;
- Decisione finale, con possibile archiviazione o trasmissione degli atti alla Procura per la richiesta di autorizzazione a procedere.
L’inchiesta potrebbe concludersi con una archiviazione, senza ulteriori sviluppi, oppure con una richiesta di autorizzazione a procedere, portando la questione all’attenzione del Parlamento.
Nei prossimi mesi, l’evolversi della situazione potrà avere ripercussioni significative sugli equilibri politici.