Meloni: “L’Ue non è il Titanic con paesi di seconda e terza classe”

Meloni: “L’Ue non è il Titanic con paesi di seconda e terza classe”

La premier Giorgia Meloni al termine del Consiglio europeo straordinario parla dello scontro con la Francia.

In conferenza stampa dopo il Consiglio europeo straordinario a Bruxelles, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha parlato dei risultati raggiunti durante il vertice e ha criticato la polemica mediatica nata dalla sua reazione all’incontro a Parigi tra Macron, Scholz e Zelensky. Le valutazioni dei media sul suo rapporto con Macron sono «bambinesche, provinciali, direi da scuola media». Anche spendere la parola «gelo» fra Roma e Parigi è una semplificazione. I suoi rapporti con il presidente francese «sono politici, andiamo d’accordo su alcune cose, meno su altre, ma lavoriamo insieme».

La sua critica parte dall’idea che «l’Europa non è un club, non ci sono la prima e la terza classe, se no rischiamo di finire come il Titanic. Se una nave affonda non conta quanto hai pagato il biglietto» ha precisato la premier secondo cui questo incontro “è stato politicamente sbagliato” per una questione di compattezza. L’accusa quindi non è per essere stata esclusa perché Meloni precisa che se fosse stata invitata all’Eliseo avrebbe consigliato di non fare questa riunione.

Giorgia Meloni

La premier avvisa Macron: “L’Italia è cambiata”

«L’Italia e la sua politica estera sono cambiati, non si tratta più di farsi dare una pacca sulla spalla e fare una fotografia, se abbiamo qualcosa da dire la diciamo, se non ci piace qualcosa lo diciamo, siamo abbastanza centrali per farlo, a Parigi c’erano due leader della Ue, ma altri 25 non c’erano e ho detto quello che pensavo, molto semplicemente» ha sottolineato la premier Giorgia Meloni.

A prendere le difese della premier il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini. “Devo dire che un certo atteggiamento di spocchia da parte di Macron è incomprensibile” ha dichiarato il leghista per poi avvisare che la risposta alla Francia arriverà nelle prossime settimane ma non ha precisato in che termini. Se la premier non trova giusta la parola “gelo” usata dai media per descrivere i rapporti tra lei e Macron, di certo questi non sono idilliaci a causa di questo nuovo scontro diplomatico.

Sul Consiglio europeo infine la premier si è detta soddisfatta per i passi avanti su alcune materie soprattutto sui migranti. Anche sulla guerra e gli aiuti all’Ucraina ha ribadito: “Noi siamo disponibili a fare la nostra parte a 360 gradi. Preferisco non dire di più. Dipende dagli equilibri della comunità internazionale, ma noi ci siamo e ci siamo sempre stati. Dei timori, sentiti più dall’opposizione che dalla maggioranza, sul fatto che aiuti militari portino ad un’escalation della guerra io non sono assolutamente d’accordo».