Meloni sul Mes: "Verificare possibili correttivi"
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Direttore: Alessandro Plateroti

Meloni sul Mes: “Verificare possibili correttivi”

Palazzo Chigi

Ieri la presidente del Consiglio Meloni ha incontrato i vertici del Mes, il Meccanismo di stabilità e valuta correttivi per ratificarlo.

Nel pomeriggio di ieri Giorgia Meloni ha ricevuto a Palazzo Chigi il nuovo direttore generale del Mes ed ex ministro delle Finanze del Lussemburgo, Pierre Gramegna, e il segretario generale, l’italiano Nicola Giammarioli. L’incontro con i vertici europei del Meccanismo di stabilità, ovvero il Mes, è durato oltre un’ora. L’auspicio della premier è quello di apportare correttivi allo strumento salva-stati. L’Italia è rimasto l’ultimo paese a non ratificarlo e crescono le pressioni europee.

Dopo le pressioni della presidente della Bce Lagarde e l’incontro di Giorgetti con il presidente dell’Eurogruppo Paschal Donohoe arriva il vertice della premier Meloni. Il governo si prepara a ratificarlo, messo alle strette dall’Europa ma l’obiettivo della presidente è quello di portare correttivi e renderlo “uno strumento effettivamente capace di rispondere alle esigenze delle diverse economie”.

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La richiesta di modifica dello strumento da parte di Roma

La premier ha sempre detto che ritiene il Mes uno “strumento anomalo” che nessuno usa più e in un’intervista a Porta a Porta aveva dichiarato di poter firmare con il sangue che non avrebbe acceduto al Mes. La questione però qui riguarda la ratifica che sta bloccando tutti i paesi membri e per questo incalzano le sollecitazioni da parte dell’Ue.

Per questo motivo, la premier Meloni auspica una verifica di possibili correttivi insieme agli altri Stati aderenti al Mes. Sulla ratifica formale si esprimerà il Parlamento, ma la premier ha intenzione di modificarlo per far sì che possa rispondere alle nuove emergenze. Va’ quindi adattato alle nuove difficoltà economiche conseguite alla guerra in Ucraina. Lo stesso discorso che il governo fa per il Pnrr.

Secondo Meloni, il Mes è uno strumento economico-finanziario anomalo, perché pur disponendo di ingenti risorse, non viene utilizzato da lungo tempo dagli Stati aderenti, nonostante la difficile congiuntura economica nella quale si trovano. Non vale la riforma, bisogna modificarlo interamente per la premier.

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ultimo aggiornamento: 13 Gennaio 2023 10:44

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