Meloni contro la “rivolta sociale” della Cgil: “Serve un’alleanza tra datori di lavoro e dipendenti”, il nuovo affondo a Landini.
All’assemblea dei quadri e delegati della Cisl, il presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha ribadito la necessità di un nuovo equilibrio tra impresa e lavoro, mettendo al centro la collaborazione tra governo e parti sociali. Un concetto che, secondo la leader di Fratelli d’Italia, si scontra con la visione della Cgil di Maurizio Landini, accusata di alimentare una “rivolta sociale” basata sulla contrapposizione tra lavoratori e aziende.
![Giorgia Meloni](https://newsmondo.it/wp-content/uploads/2023/04/IM_Giorgia_Meloni.jpg)
Meloni attacca Landini e la sua “rivolta sociale”
“Innovare il nostro modello economico e produttivo significa rifondare la dinamica tra impresa e lavoro – ha dichiarato la Meloni -. Superiamo una volta per tutte quella tossica visione conflittuale che ancora oggi alcuni sindacati sostengono”.
Secondo il premier, è fondamentale creare “una nuova alleanza tra datori di lavoro e lavoratori, fondata sulla condivisione degli oneri e degli onori”, incentivando il coinvolgimento dei dipendenti nel futuro delle aziende.
Il calo demografico e le ripercussioni sul lavoro
Un altro tema cruciale affrontato dalla Meloni è stato il declino demografico e il suo impatto sul sistema economico e sociale italiano.
“L’inverno demografico non riguarda solo l’Italia, ma l’intera Europa. Ha conseguenze enormi sulla sostenibilità del sistema sociale, sull’organizzazione dei servizi e sulla tenuta del mercato del lavoro”, ha spiegato.
Dati alla mano, il premier ha evidenziato come, negli ultimi vent’anni, il Paese abbia perso oltre 2,2 milioni di lavoratori under 35, mentre gli occupati over 50 sono raddoppiati.
“È un sistema che non possiamo sostenere sulla lunga distanza”, ha avvertito la Meloni, illustrando le misure messe in campo dal governo per incentivare la natalità, tra cui l’estensione del congedo parentale e la decontribuzione per le mamme lavoratrici.
L’intelligenza artificiale e il futuro del mercato del lavoro
Nel suo intervento, il premier ha anche toccato il tema dell’intelligenza artificiale, sottolineandone le implicazioni per il mondo del lavoro.
Secondo Meloni, è necessario “governare” la transizione tecnologica per evitare che l’automazione penalizzi i lavoratori, anziché creare nuove opportunità. “Dobbiamo affrontare il tema senza pregiudizi, ma con la consapevolezza che le nuove tecnologie devono supportare il lavoro e non sostituirlo”, ha spiegato.
L’intervento di Meloni alla Cisl si è dunque concentrato su tre pilastri fondamentali: il superamento del conflitto tra impresa e lavoro, il rilancio demografico e l’adattamento del mercato del lavoro alle sfide tecnologiche.
Il governo punta a costruire un sistema più sostenibile, favorendo la collaborazione tra le parti e introducendo misure a supporto delle famiglie e dell’occupazione.