La premier a Porta a Porta ha parlato anche della questione migranti e propone di seguire il modello spagnolo.
Giorgia Meloni è voluto fare chiarezza sul reddito di cittadinanza e la modifica discussa che la manovra ha fatto abbassando il tempo a 7 mesi. La premier ha precisato che verranno tutelate le persone che non hanno reddito e gli over 60 e tutti i fragili che non possono lavorare scindendoli da coloro che invece possono lavorare. Meloni ha sottolineato che in Italia i lavori dignitosi si trovano e sicuramente, precisa, vorrebbe creare “un mondo perfetto dove tutti trovano il lavoro dei loro sogni ma se ti rifiuti di lavorare con lavoro dignitoso perché accetti solo il lavoro dei tuoi sogni non puoi pretendere che ti mantenga lo Stato con le tasse pagate da chi ha accettato un lavoro che spesso non era il lavoro dei sogni”, mette in chiaro.
“Ma ci vuole anche la volontà” ha però specificato la premier dicendo che ci sono lavori non sottopagati né sfruttanti che però non sono quello per cui una persona ha studiato ma ti fanno vivere dignitosamente senza accettare lavori in nero e fa il suo esempio che pur essendosi diplomata con il massimo dei voti aspirava a fare l’interprete e si è trovata a fare la cameriera. “Ma mi ha aiutato tantissimo perché ogni lavoro dà dignità.”
Meloni: Distinguere chi entra illegalmente e chi vuole entrare legalmente in Italia
Tutta la materia del reddito di cittadinanza verrà riformato, precisa Giorgia Meloni, perché vi sono troppe cose che non quadrano. Al lavoro è legata la questione migratoria. La premier ha ribadito la sua teoria, ovvero, che la redistribuzione non funziona e si dice contraria all’immigrazione illegale ma “favorevolissima” all’immigrazione legale. Spesso chi è entrato legalmente è d’accordo con le politiche del governo perché si sente riconosciuto e distinto da chi entra illegalmente.
“Chi ha i soldi per pagare gli scafisti può arrivare in Italia, gli altri no” critica Meloni. Per la premier bisogna difendere i confini dell’Ue e bloccare le partenze verso l’Europa e risolvere il problema a monte e non a valle rivendicando la vittoria del suo governo di porre in Europa la questione come prioritaria. “Penso che dovremmo europeizzare quello che ha fatto la Spagna, che ha aperto consolati in Africa e valuta in Africa chi ha diritto ad essere rifugiato”.