Mercato auto in Europa, -7,1 per cento a ottobre

Mercato auto in Europa, -7,1 per cento a ottobre

Il settore dell’auto ha segnato una contrazione sulle immatricolazioni del 7,1% rispetto a settembre. Da inizio anno calo del 27,3% rispetto al 2019.

Brusco arresto per il settore dell’auto in Europa Occidentale. Nell’area che comprende l’Ue, Efta e Regno Unito, infatti, dopo che a settembre si era registrata la prima crescita delle immatricolazioni (+1,1%), nel mese di ottobre è tornato il segno negativo con una contrazione del 7,1% (1.129.223 immatricolazioni). E le prospettive sono alquanto cupe.

Immatricolazioni auto, ottobre negativo

Nei primi dieci mesi dell’anno – secondo i dati dell’Acea, l’associazione dei costruttori europei – sono state vendute complessivamente 9.696.928 auto, con una flessione del 27,3% sull’analogo periodo dell’anno scorso.

Fonte foto: https://www.facebook.com/automobileclubfrosinone/?tn-str=k*F

Europa, i numeri in Europa

In ottobre dei 31 mercati nazionali dell’area solo quattro sono in crescita e si tratta di mercati piccoli o piccolissimi: Norvegia (+23,6%), Romania (+17,6%), Islanda (+12%) e Irlanda (+5,4%). Tra gli altri 27 mercati il risultato meno negativo è quello dell’Italia che in ottobre accusa un calo contenuto nello 0,2% per effetto del residuo impulso degli incentivi alle vetture con alimentazione tradizionale.
Il consuntivo dei primi dieci mesi dell’anno è però particolarmente pesante proprio per il nostro Paese (-30,9%). Nel gruppo dei cinque maggiori paesi dell’Europa Occidentale soltanto la Spagna fa peggio dell’Italia (-36,8%), mentre il calo del Regno Unito è quasi uguale a quello italiano (-31%) e migliori sono invece le situazioni di Francia (-26,9%) e di Germania (-23,4%).

I dati di Fca

Sempre nel mese di ottobre Fca ha venduto in Europa Occidentale (Ue più Efta più Regno Unito) 70.172 auto, il 3,2% in più dello stesso mese del 2019. La quota sale dal 5,6% al 6,2%. Nei dieci mesi il gruppo ha immatricolato 560.202 vetture, pari a una flessione del 30,8% con la quota che passa dal 6,1% al 5,8%.