La Gazzetta dello Sport, nel numero odierno, descrive con dovizia di particolari Rafael Leao, nuovo arrivato in casa Milan: un jolly d’attacco alla corte di Giampaolo
Rafael Leao, portoghese di venti anni appena prelevato dal Lilla, potrebbe diventare la nuova sensazione del Milan. Sarà lui a dover spingere i tifosi rossoneri a dimenticare la foga agonistica e il grande senso di appartenenza di Patrick Cutrone, adesso volato al Wolverhampton. Ecco un suo ritratto da parte della Rosea.
Milan, dallo Sporting al Lille, la carriera di Rafael Leao
“Alla mamma “telefona” dopo ogni gol e lo ha fatto anche ieri, ancora prima di iniziare a farne con la nuova maglia. Rafael Leao è un giovane attaccante ma ha già segnato abbastanza per fare della sua esultanza un marchio: alza la cornetta, che mima con le mani, e chiama casa. “Alo mae”, ciao mamma, per condividere la gioia in famiglia. Il padre era al suo fianco: ha fatto da agente nella trattativa che ha portato il figlio in rossonero“.
“La carriera da attaccante di Leao, vent’anni compiuti a giugno, inizia presto: cresciuto nel settore giovanile dello Sporting Lisbona, ha debuttato in prima squadra il 12 ottobre 2017, in Coppa di Portogallo: subito in gol. L’11 febbraio dell’anno successivo l’esordio in Primeira Liga, il 2 marzo primo gol nella competizione al Porto. In mezzo, il 22 febbraio, il debutto in Europa League. Va di corsa anche in Francia: prima partita in Ligue 1 il 30 settembre, primo gol il 27 ottobre, alla seconda presenza. Da lì altri 7 in 22 partite. Tra il 16 dicembre e il 18 gennaio 2019 segna per quattro gare consecutive“.
Milan, Leao può ricoprire tutti i ruoli dell’attacco
“In attacco può coprire ogni ruolo, perché ha tecnica e capacità di adattamento, perfetto per Giampaolo. Destro naturale, dimostra la qualità nel dribbling e nella velocità di esecuzione, nell’uno contro uno. La duttilità nel sapersi muovere da centravanti, da seconda punta e all’occorrenza come esterno (data la rapidità)”.
“Terza caratteristica, la migliore per unire le prime due, la fisicità. Un metro e ottantotto per ottanta chili, ha la forza per smarcarsi e colpire, anche di testa, o per servire la squadra. Nell’ultimo Lille, in un reparto di ragazzi, ha più spesso giocato da prima punta nel 4-2-3-1 insieme al compagno Pépé“.