L’Acea avverte di una crisi imminente per il mercato dei veicoli elettrici, con una revisione al ribasso delle previsioni di crescita.
L’Unione Europea si trova di fronte a una sfida significativa per il mercato dei veicoli elettrici, secondo il più recente comunicato dell’Acea (Associazione europea dei costruttori di automobili). L’associazione ha sottolineato un peggioramento delle prospettive per le vendite di veicoli elettrici a batteria (Bev), in parte dovuto a un contesto economico instabile e imprevedibile.
Allarme dei costruttori: le difficoltà del mercato dei veicoli elettrici
Una nuova analisi condotta da S&P Global ha ridimensionato le previsioni di crescita del settore: la quota di mercato dei Bev per il 2025, precedentemente stimata al 27%, è ora attesa al 21%. Questo cambiamento rappresenta un potenziale ostacolo per il raggiungimento degli obiettivi europei di riduzione delle emissioni di CO2, e i costruttori temono multe pesanti in mancanza di adeguamenti normativi.
Il presidente di Acea, Luca de Meo, ha dichiarato che l’arretramento nelle vendite rischia di tradursi in costi di conformità significativamente più alti. Anche con strategie di pooling tra produttori per raggiungere i target, molte aziende potrebbero trovarsi costrette a stringere alleanze con produttori non europei, portando capitali fuori dal continente e limitando gli investimenti nell’innovazione interna.
L’appello a Bruxelles: rivedere le normative e agire subito
L’Acea ha chiesto un intervento immediato da parte delle istituzioni europee, sollecitando un riesame delle normative attuali. Secondo l’associazione, il quadro regolamentare non riflette più le dinamiche economiche e geopolitiche attuali e rischia di compromettere gli sforzi di trasformazione ecologica del settore automobilistico europeo.
Tra le proposte avanzate, spicca la necessità di un alleggerimento dei limiti di emissione previsti per il 2025 e una revisione accelerata degli standard che regolano il mercato. La direttrice generale di Acea, Sigrid de Vries, ha sottolineato l’urgenza di agire per evitare una stagnazione del mercato proprio nel momento in cui è richiesta un’accelerazione.
“La crisi incombente richiede un’azione immediata”, ha affermato de Vries. “Tutti gli indicatori delineano un mercato dei veicoli elettrici dell’Ue stagnante in un momento in cui è necessaria un’accelerazione. A parte gli oneri di conformità sproporzionati per i produttori, è a rischio il successo dell’intera politica di decarbonizzazione del trasporto su strada”.
Ha anche aggiunto: “Apprezziamo il fatto che diversi commissari europei abbiano sottolineato la prevedibilità e la stabilità normativa nelle loro audizioni, ma la stabilità non può essere un obiettivo a sé stante. I produttori hanno investito molto e continueranno a farlo. L’Europa deve rimanere sulla rotta della trasformazione verde adottando una strategia che sia in grado di funzionare”.
Anche il ministro ceco dei Trasporti, Martin Kupka, ha ribadito la necessità di un piano industriale mirato per il settore: “Senza un piano d’azione industriale mirato per l’automotive rischiamo di restare indietro rispetto a Stati Uniti e Cina. L’industria dell’auto deve utilizzare i profitti per investire in nuove soluzioni, non per pagare le multe”.