Mese del pride: e le leggi? Stepchil Adoption e Omotransfobia
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Direttore: Alessandro Plateroti

Mese del pride: e le leggi? Stepchil Adoption e Omotransfobia  

Marcia del Pride

“Ogni individuo ha diritto alla libertà di opinione e di espressione”, così sancisce la Dichiarazione universale dei diritti umani all’articolo 19.

Ciò nonostante, orientamento sessuale, identità di genere e caratteri sessuali sono causa di discriminazione, esclusione sociale ed economica in molti stati del mondo.

Secondo Amnesty International, le persone non eterosessuali subiscono, su ampia scala, trattamenti discriminatori, venendo esposte a plurime violazioni dei diritti umani che si esplicitano in stigmatizzazioni, aggressioni, bullismo, discriminazioni nel mondo del lavoro, nell’accesso ai servizi sanitari, nel godimento dei diritti sessuali e riproduttivi e nel diritto a formare una famiglia.

La situazione in Italia

In Italia, la legislazione riguardante la comunità LGBTQIA+ è in continua evoluzione. La legge n. 76/2016, conosciuta anche come “Legge Cirinnà“, ha introdotto le unioni civili per le coppie dello stesso sesso, garantendo loro diritti e doveri simili a quelli del matrimonio egualitario che invece, in Italia non è previsto. Grazie alla Legge Cirinnà, oggi gli appartenenti alla comunità LGBTQIA+ possono unirsi civilmentecon una dichiarazione davanti all’ufficiale di stato civile alla presenza di due testimoni, né più e ne meno di quanto avviene per le coppie eterosessuali.

Per tutta la durata della convivenza potranno assumere lo stesso cognome e acquisiranno tutti i diritti e i doveri previsti per le unioni civili, fra i quali non rientra l’obbligo di fedeltà ma vigono invece gli obblighi di assistenza morale e materiale, di coabitazione e di contribuire ai bisogni familiari secondo le proprie sostanze e le proprie capacità di lavoro, professionale e casalingo. 

Significativi sono i diritti riconosciuti in caso di morte di uno dei membri della coppia: il superstite avrà diritto all’eredità, all’abitazione familiare e all’uso dei mobili che la arredano, e gli spetteranno la pensione di reversibilità e il TFR maturato dal compagno o compagna. 

La gestione delle adozioni

Uno dei temi più caldi e divisivi, durante la discussione della legge e a tutt’oggi, è invece quello delle adozioni. Diversamente da quanto avviene nel matrimonio,non è statariconosciuta la possibilità che il figlio minorenne di una coppia omosessuale, nato da fecondazione eterologa o gestazione per altri, instauri un rapporto di genitorialità giuridico con l’altro membro della coppia. È la cosiddetta stepchild adoption che ha diviso e divide non poco l’opinione pubblica sulle conseguenze che possono derivare dal fatto che un bambino o un ragazzino sia cresciuto da una coppia dello stesso sesso.

Bandiera con i colori del Pride
Bandiera arcobaleno della pace e dei diritti LBGTQIA+ – newsmondo.it

Poco più di un mese fa è intervenuta, come sempre, la Corte Costituzionale, partendo dal caso di una coppia di donne recatesi all’estero per sottoporsi alla procreazione medicalmente assistita. Al ritorno in Italia, solo la madre biologica era stata riconosciuta come genitore, mentre l’altra donna, anche se mamma a tutti gli effetti per aver dato il consenso e perché si prendeva cura della prole, non era ritenuta tale.

La Consulta ha dichiarato incostituzionale, nel superiore interesse del minore, l’articolo 8 della Legge 40 del 2004 che prevedeva che il bambino nato con la PMA era figlio solo della donna che lo partoriva, riconoscendo invece per la prima volta un vero e proprio diritto del neonato, che godrà così anche di maggiori tutele nel caso in cui la madre biologica si ammali o muoia, così come per l’eredità, la scuola, le cure mediche…

Ad oggi in diversi tribunali si stanno discutendo casi relativi a coppie gay, alcuni già risolti secondo l’orientamento indicato dalla Corte. 

A fronte di tutti questi diritti riconosciuti, va registrata della mancata approvazione del cosiddetto DDL Zan: non esiste quindi una legislazione specifica sulla lotta all’omofobia e alla transfobia sebbene non manchino reati applicabili previsti dal codice penale e specifiche norme relative alle discriminazioni.

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ultimo aggiornamento: 20 Giugno 2025 15:57

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