Nell’ultimo periodo sono proliferati gli sms fraudolenti capaci di mettere a rischio molti italiani: cosa bisogna fare per tutelarsi?
Le truffe via telefono esistono da moltissimo tempo ma, nell’ultimo periodo, si stanno intensificando anche quelle via sms e WhatsApp. Quali sono le comunicazioni che nascondono, in realtà, intenzioni maligne e cosa bisogna fare per tutelarsi?
Innanzitutto, è bene sottolineare che oggigiorno gli sms sono utilizzati sempre meno, vista la preferenza per le app di messaggistica istantanea che sfruttano la connessione internet, e spesso sono relegati alla ricezione di Pin per confermare la propria identità quando si effettuano accessi su varie piattaforme online. Di conseguenza, nel caso si riceva un sms da parte di qualche sconosciuto che cerca di conoscere alcuni dati sensibili, l’allerta dev’essere massima.
Le truffe più diffuse
Una delle truffe più diffuse è quella del “cellulare rotto“, assieme ad alcuni messaggi falsi da parte del “Centro servizio pubblico del cittadino“. In questo caso, si riceverà sul proprio cellulare un sms con il seguente contenuto: “C’è una comunicazione per te da parte del Centro Servizio Pubblico del Cittadino. Chiama e ascolta“. I truffatori chiedono poi alla vittima di contattare un numero specifico, capace di svuotare il credito di chi telefona.
La truffa del cellulare rotto, invece, è diretta ai genitori: include un messaggio, simile a quello che invierebbe il proprio figlio, nel quale si legge che lui avrebbe cambiato numero dopo che gli si è distrutto il telefono. A questo punto viene condiviso un link che porta ad un sito che estorce denaro.
Cosa fare se si riceve un messaggio di questo tipo?
Nel caso si riceva una notifica con un sms di questo tipo bisogna contattare, con un altro metodo, il familiare che lo avrebbe inviato. In questo modo si riuscirà a capire se l’sms è veritiero o meno. In generale, secondo la Polizia Postale, il metodo migliore per evitare le truffe è quello di non cliccare mai sui link presenti nei messaggi.
