Amnesty: "Egitto pronto al rilascio di 530 detenuti. Conte prema per Zaky"
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Amnesty: “Egitto pronto al rilascio di 530 detenuti. Conte prema per Zaky”

Giuseppe Conte

L’Amnesty a Conte: “L’Egitto è pronto a rilasciare 530 detenuti per l’emergenza coronavirus”.

ROMA – In un messaggio indirizzato al premier Conte e al ministro Di Maio Amnesty International Italia ha evidenziato l’intenzione del governo egiziano di “liberare 530 detenuti come misura di contrasto al Covid-19. Un’opportunità unica di chiedere che ne beneficino Patrick Zaky, Alaa Abdel Fattah, Sanaa Seif e tutti gli altri prigionieri di coscienza“.

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Noury all’Ansa: “Opportunità unica per chiedere il rilascio di Zaky”

Il messaggio Noury lo ha ripetuto anche ai microfoni dell’Ansa: “Questa è un’opportunità unica per chiedere che in questo provvedimento rientrino persone che in carcere mai avrebbero dovuto entrarci. Penso ad Alaa Abdel Fattah, icona della rivoluzione del 2011, penso all’avvocata Mahienour el-Masry, a Saana Seif, la sorella minore di Alaa Abdel Fattel. Naturalmente penso a Patrick Zaky che di un provvedimento del genere sarebbe il primo a dove beneficiare per le sue condizioni di salute. E quindi l’appello di Amnesty International Italia è al presidente del Consiglio Conte, al ministro degli Esteri Di Maio è che esercitino i loro buoni rapporti più volte dichiarati e ostentati col presidente Al Sisi per fare in modo che i prigionieri di coscienza beneficino di questo provvedimento“.

Giuseppe Conte
Giuseppe Conte

L’appello dell’università di Bologna

Anche l’università di Bologna con il suo rettore, Francesco Ubertini, ha chiesto la liberazione di Patrick Zaky: “Faccio appello al Governo italiano, alla Commissione europea, alle numerosissime istituzioni che hanno aderito alla nostra mozione e a tutte le università del mondo che come noi hanno sottoscritto i principi della Magna Charta affinché si uniscano all’Ama Mater e facciano sentire la propria voce. E’ l’occasione per mettere fine a questa assurda vicenda e poter restituire Patrick alla sua vita e ai suoi studi“.

Un appello che potrebbe essere ripetuto anche in futuro per cercare di ottenere la liberazione del giovane ricercatore egiziano.

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ultimo aggiornamento: 27 Giugno 2020 23:28

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