Svolta politica in Messico, dove il leader populista di sinistra Lopez Obrador ha sconfitto Meade. Trump ha inviato le sue congratulazioni anche se c’è molta distanza tra i due…
CITTA’ DEL MESSICO – Andrés Manuel Lopez Obrador ha vinto le elezioni presidenziali in Messico. Quando lo spoglio è ancora in corso, il candidato del partito al governo, José Antonio Meade, ha ammesso la sconfitta: “Abbiamo perso, meglio riconoscerlo subito. Per il bene del Messico, gli auguro il più grande successo“. Il rappresentante del Pri (Partito rivoluzionario istituzionale), partito storicamente al potere in Messico, è dietro anche a Ricardo Anaya, esponente di una coalizione destra-sinistra con Pan e Prd. Le elezioni si sono svolte in un clima pesante, con omicidi, violenze e tentativi di brogli.
Anti-Trump al potere
Lopez Obrador aveva annunciato che questa sarebbe stata l’ultima campagna elettorale. Ora, a 64 anni, diventa presidente del Messico. Populista, fedele ai principi della sinistra latinoamericana, il suo programma punta a una migliore redistribuzione dei redditi, alla riduzione delle disparità sociali ed economiche e, soprattutto, all’opposizione alle politiche del presidente americano Donald Trump, prime fra tutte l’imposizione dei dazi commerciali e la costruzione di un muro al confine con gli Stati Uniti.
Il capo della Casa Bianca non ha perso tempo e ha inviato un messaggio di congratulazioni: “Sono ansiosissimo di poter lavorare con lui. C’è molto che può essere fatto per il bene di Usa e Messico“. La sensazione è che ora seguirà una fase di studio tra i due leader per capire se ci siano i margini per una collaborazione (difficile) oppure se il rapporto tra i due paesi, come sembra, sarà destinato a deteriorarsi.