Messina Denaro, i pizzini e le amanti: gli errori fatali
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Direttore: Alessandro Plateroti

Messina Denaro: tutti gli errori clamorosi che hanno portato all’arresto

Matteo Messina Denaro

Matteo Messina Denaro dopo trent’anni di latitanza negli ultimi tempi ha commesso vari errori, dai pizzini alle amanti.

A contribuire alla cattura di Matteo Messina Denaro non sarebbero stati gli affari del boss di Cosa Nostra ma soprattutto la sua sfera privata.

Sono stati i pizzini che hanno guidato gli inquirenti verso il latitante e la ricostruzione delle informazioni che contenevano da cui emergono anche le relazioni sentimentali di Messina Denaro con tutte le donne che lo hanno aiutato e protetto.

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In particolare, secondo gli inquirenti, due sarebbero le donne più vicine al capomafia con cui Messina Denaro intratteneva rapporti più intimi della sola protezione messa a rischio proprio da queste relazioni. Un fatale errore per il boss latitante è stato proprio quello di non distruggere i pizzini usati per comunicare da parte delle donne trasgredendo ad una regola fondamentale dettata dal boss.

Questi errori di non distruggere i pizzini anche da parte della sorella hanno consentito ai carabinieri di acquisire “preziosissimi elementi” e documentare “con certezza il ruolo di tramite e di fedele esecutrice degli ordini del latitante svolto dalla donna nel corso di diversi anni”. Ma oltre alla sorella Rosalia, “uno dei perni” del periodo di clandestinità di Messina Denaro è stata Laura Bonafede, la maestra appena arrestata.

Matteo Messina Denaro
Matteo Messina Denaro

I sentimenti corrisposti con le due donne

Bonafede avrebbe condiviso la latitanza col boss e corso rischi per incontrarlo al supermercato o da lontano con un appuntamento fisso. Addirittura Messina Denaro considera la figlia di Laura Bonafede come sua. La donna è inoltre moglie di un altro mafioso all’ergastolo.

“Sono fortunata ad avere il privilegio di far parte della tua vita” scrive in un pizzino Laura Bonafede. Questi sentimenti sono ricambiati dal boss secondo quanto emerge dai pizzini. “‘Eravamo davvero una famiglia’ per davvero eravamo una famiglia. Blu io non so quello che sarà di me, ma se avrò un ultimo attimo per pensare in quel mio attimo il mio ultimo pensiero sarà per te” scrive Messina Denaro.

Ma Bonafede non era l’unica donna vicino al boss, soprattutto c’era Lorena Lanceri, chiamata in codice Diletta. Il rapporto col lei andava oltre l’aiuto di protezione ma è stata una presenza costante nella vita del latitante. “Il bello nella mia vita è stato quello di incontrarti, come se il destino decidesse di farsi perdonare, facendomi un regalo in gran stile. Quel regalo sei tu. Penso che qualsiasi donna nell’averti accanto si senta speciale ma soprattutto tu riesci a far diventare il nulla gli altri uomini” scrive in un pizzino.

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ultimo aggiornamento: 18 Aprile 2023 12:54

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