Non ci sarà rito religioso per Matteo Messina Denaro: il vescovo di Mazara ha preso posizione e commentato tale scelta.
Morto la notte del 25 settembre, Matteo Messina Denaro fa ancora tanto parlare. La scomparsa del boss mafioso ha aperto tanti interrogativi su quello che sarà il futuro di Cosa nostra ma anche chi prenderà, di fatto, la sua eredità, economica e non solo.
Ma tra i vari argomenti che fanno discutere, anche la scelta dell’ex latitante di rifiutare il rito religioso per i suoi funerali. Una decisione che ha ricevuto una dura replica da parte del vescovo della Diocesi di Mazara, Angelo Giurdanella.
Il vescovo e la morte di Messina Denaro
A seguito della sua morte, Messina Denaro ha fatto tanto discutere per la richiesta di non avere un rito religioso per il suo funerale. Infatti, i Carabinieri del Ros hanno ritrovato dei “pizzini” nei quali l’ex boss spiegava appunto la volontà di non avere una celebrazione religiosa in quanto fatta “di uomini immondi che vivono nell’odio e nel peccato”.
Parole alle quali, tramite un’intervista a Fanpage, ha replicato il vescovo della Diocesi di Mazara, Angelo Giurdanella.
“Non commento quanto afferma ma rispetto la sua volontà. L’unica cosa che mi sento di dire in questo momento è che la Chiesa è dalla parte delle vittime e dunque dalla parte della loro richiesta ovvero quella che si faccia giustizia”, ha spiegato il Monsignore.
In tanti discutono il rapporto tra l’ex latitante e la Chiesa. In tale ottica Giurdanella ha spiegato: “Il perdono è il punto di arrivo di un percorso ed esso comporta un cammino di fede mentre la giustizia è qualcosa di diverso ed è quella che invochiamo nei confronti delle vittime”.
Posizione e realtà
Per questa ragione la posizione del Vescovo e della Chiesa non può che essere una: “Troppo comodo dire di avere un rapporto diretto con Dio senza confrontarsi con gli altri. Dio passa attraverso il volto dell’altro e lui, uccidendo, ha calpestato il volto di Dio. L’unica cosa di cui sono contento dopo questa vicenda è che abbiamo visto nel nostro territorio come c’è stata una vera presa di coscienza dove tante forze si sono messe insieme per combattere la mafia e ciò che mi ha colpito di più sono stati i giovani che, insieme alle scuole, si sono mobilitati e hanno reagito proponendo e perseguendo percorsi a favore della legalità e questo mi fa ben sperare per il futuro”, ha concluso Giurdanella.