“Mia”, “La vecchia logica del reddito di cittadinanza non c’è più”

“Mia”, “La vecchia logica del reddito di cittadinanza non c’è più”

“Mia” è una nuova misura sostitutiva del reddito di cittadinanza: durante un’intervista la ministra del Lavoro ha fornito qualche dettaglio.

Recentemente il governo Meloni ha trovato una misura sostitutiva del reddito di cittadinanza. A partire dall’anno prossimo il provvedimento introdotto dal governo Conte nel 2019 lascerà il posto ad un nuovo provvedimento sostitutivo. Secondo quanto anticipato dalle intenzioni della maggioranza, il nuovo provvedimento consisterà in un sussidio percepibile solo da coloro che risultano impossibilitati a lavorare. Il provvedimento si chiama “Mia”, la misura di inclusione attiva.

Calderone: “La nuova misura non è punitiva”

La ministra del Lavoro Calderone, in occasione di un’intervista a Repubblica, ha parlato della nuova misura offrendo qualche delucidazione in più. “L’occupabile non avrà un sussidio, ma una politica attiva definita anche da un’indennità di partecipazione. La vecchia logica del reddito di cittadinanza non c’è più. E la nuova non è punitiva, non è questo l’obiettivo del governo. Anzi le famiglie numerose in difficoltà riceveranno un sostegno più alto dell’attuale perché i minori vanno protetti“, spiega la ministra.

E prosegue: “Vorremmo che il nome fosse identificativo di un progetto. Più che il contenitore, mi interessa il contenuto. Difficile quantificare la platea ora. Non è statica, se lo fosse ricadremmo in una logica di assistenza permanente che ci è costata 25 miliardi in tre anni, senza diminuire la povertà né aumentare l’occupazione. Chi può lavorare deve essere messo in condizione di farlo e uscire quanto prima dalla misura. In questo senso non parlerei di risparmio, ma di platea molto più mobile. I numeri circolati in questi giorni appartengono a una bozza di lavoro superata: 12 articoli non sono una riforma”.

Per quanto riguarda i nuclei familiari numerosi, “l’Isee terrà conto anche dell’apporto fornito dall’assegno unico per i figli, in modo tale da ricevere più di ora. Così andiamo a correggere una delle storture del reddito, segnalate anche dalla Commissione Saraceno: uno strumento che dava troppo al singolo e troppo poco ai nuclei con figli. Secondo questa logica, l’aiuto per l’affitto andrà a chi ne ha davvero bisogno, come le famiglie con figli e gli over 60. La pensione di cittadinanza sarà inglobata nella nuova misura”.