Parla il marito di Michela Murgia: “Aveva già deciso tutto”

Parla il marito di Michela Murgia: “Aveva già deciso tutto”

Lorenzo Terenzi aveva sposato civilmente Michela Murgia in tempi rapidi, dato l’aggravarsi delle sue condizioni di salute.

Meno di un mese fa, il 15 luglio scorso, Lorenzo Terenzi e Michela Murgia si sono sposati civilmente accelerando visibilmente i tempi rispetto ai loro piani. Le condizioni di salute della scrittrice stavano precipitando rovinosamente, costringendo la coppia ad un matrimonio forzato per garantire i diritti alla propria famiglia.

Michela Murgianella foto: Michela Murgia

Lorenzo Terenzi: “Me lo ha chiesto lei”

Durante un’intervista al Corriere della Sera, Lorenzo Terenzi percorre un viaggio tra i suoi ricordi raccontando che era stata Michele Murgia a fare la proposta poco prima di Pasqua. “Se tra qualche anno sei libero ti va di sposarmi? Così potrò avere vicino una persona di cui mi fido per farla decidere al posto mio”, disse a suo marito.

“Ho detto subito di sì. Poi il quadro clinico è cambiato e mi ha detto che dovevamo anticipare”, racconta il 35enne.

L’incontro con Michela Murgia

Era il 2017 quando Michela Murgia lavorava a Quasi Grazia, uno spettacolo teatrale tratto dal libro di Marcello Fois, in Sardegna. Terenzi fu chiamato invece come aiuto regista. “Per fare bene il mestiere dell’attore devi entrare in contatto con parti molto profonde di te. Questo ci ha fatto legare“, ricorda nostalgicamente.

“È stata generosissima fin dall’inizio. Siamo diventati subito amici, poi confidenti, e negli anni ‘migliori amici’, come diceva”. Tra loro c’era un legame profondo ma non da coppia: “Non c’è mai stato niente di sessuale, era un’amicizia evoluta all’ennesima potenza”, spiega Terenzi.

“Siamo fioriti uno accanto all’altra”, poi riguardo al matrimonio aggiunge: Lei ha avuto bisogno di me e mi ha chiesto di fare questa cosa che altrimenti non avrei mai fatto, perché non eravamo mai stati fidanzati, non c’era mai stato niente oltre all’essere fratello e sorella, due esseri umani che si erano incontrati in maniera profonda. Abbiamo riso di cose stupide e pianto di cose difficili”, conclude.

Il ricordo degli ultimi giorni

Michela Murgia ha trascorso i suoi ultimi giorni nella nuova casa di Roma, che aveva comprato proprio per vivere con la sua famiglia queer. Proprio qui è stata allestita la camera ardente, come ricorda Lorenzo Terenzi, che la ricorda con un kimono fantasia e con sotto un vestito verde.

“Intorno a lei le persone che le volevano bene. Impressionante il controllo lucido fino all’ultimo: il motore è l’amore”, racconta l’uomo. Murgia aveva partecipato all’organizzazione del suo funerale scegliendo anche diversi aspetti di esso.

“Ha dettato un libro a Riccardo urrisi, uno dei suoi figli d’anima: faceva parte della comunità del gioco di ruolo Lot, si erano conosciuti tanti anni fa. È uno scienziato dei materiali, molto veloce a trascrivere tutto”, racconta Terenzi. “Sembravamo una coppia di ottantenni felici, ai quali basta uno sguardo per capirsi. Nel suo ultimo sguardo, mi ha detto tante cose e nessuna”, ha concluso il 35enne.

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