Ora Casarini sfida Salvini in barca a vela

Ora Casarini sfida Salvini in barca a vela

Migranti, l’Ong Mediterranea di Luca Casarini sfida Matteo Salvini con una barca a vela battente bandiera italiana che può mandare in crisi il decreto Sicurezza Bis.

A poche ore dalla conclusione del caso Sea Watch, la Mediterranea di Casarini sfida Matteo Salvini con una barca a vela battente bandiera italiana.

La nave Alex in Libia

Con la nave Alex l’Ong Mediterranea si è spinta al largo della Libia dove ha soccorso cinquantaquattro migranti sottratti, stando alle prime ricostruzioni, alle motovedette della Guardia Costiera libica. Sembra infatti che la barca a vela dei soccorritori sia stata inseguita per un tratto dalle autorità libiche che poi hanno rinunciato alla missione spalancando alla Mediterranea i mari verso Lampedusa.

L’Ong di cui Casarini o capo-missione è stata fermata al largo delle coste di Lampedusa (12 miglia circa) da Salvini, Trenta e Toninelli, che come nel caso della Sea Watch hanno deciso di impedire l’attracco.

Fonte foto: https://www.facebook.com/Mediterranearescue/

La Mediterranea di Casarini sfida Salvini con una barca a vela battente bandiera italiana

La missione della barca a vela Alex sembra studiata appositamente per mettere alle strette Salvini delegittimando il decreto Sicurezza Bis. Il governo italiano di fatto ha bloccato una nave battente bandiera italiana che ha soccorso cinquantaquattro naufraghi.

La sentenza del Gip di Agrigento su Carola Rackete aveva specificato come il decreto Salvini bis non sarebbe applicabile per le navi che soccorrono persone in mare. Inoltre nel decreto Sicurezza Bis non viene fatto alcun riferimento alla bandiera delle Ong da fermare. Di fatto le navi italiane potrebbero entrare in acque territoriali italiane.

Fonte foto: https://www.facebook.com/salviniofficial

Il decreto Sicurezza Bis di Salvini rischia di essere delegittimato

Il caso Alex, dal nome della barca di appena venti metri con cinquanta persone a bordo, sarà destinato a lasciare il segno nella lotta tra Matteo Salvini e le Ong. Un altro sbarco sotto in naso del Ministro dell’Interno e con tutti i riflettori puntati su Lampedusa potrebbe assestare un duro colpo alla credibilità del decreto Sicurezza.