Il tema migranti e, soprattutto, la loro gestione mette fretta al Governo. In arrivo nuovi centri (Cpr). Ecco dove e le tempistiche.
Novità in arrivo per quanto riguarda i nuovi centri per migranti in Italia. Il Governo ha accelerato parecchio sull’argomento e entro due mesi dovrà annunciare in modo ufficiale dove sorgeranno i cosiddetti Cpr. L’idea, esplicata anche dal ministro dell’interno Matteo Piantedosi, è quella di aprire una struttura in ogni regione.
Dove sorgeranno i nuovi centri per migranti
Attualmente ci sono nove Cpr attivi in Italia, mentre quello di Torino è stato chiuso per i danneggiamenti causati da chi si trovava all’interno e dovrà essere ristrutturato.
Gli altri centri per i migranti si trovano a Bari, Brindisi, Caltanissetta, Roma, Palazzo San Gervasio (Potenza), Trapani, Gorizia, Macomer (Nuoro) e Milano.
Dalle informazioni riportate dal Corriere della Sera, il più grande di questi è quello romano a Ponte Galeria, uno dei primi ex Cie d’Italia con 117 posti utilizzabili.
Seguendo il discorso di avere un centro per ogni regione, si suppone quindi che i prossimi Cpr debbano essere costruiti in Calabria, Molise, Campania, Marche, Abruzzo, Toscana, Emilia Romagna, Veneto, Liguria, Trentino Alto Adige e Valle d’Aosta. Tali strutture saranno individuate dalla Difesa e poi adattate dal Genio militare.
Tempistiche e chi viene ospitato nei Cpr
Come detto, in attesa dei nuovi centri, le strutture al momento attive vengono occupate da stranieri irregolari considerati una minaccia per l’ordine e la sicurezza pubblica. Ma anche quelli condannati, anche con sentenza non definitiva, per gravi reati e i cittadini che provengono da Paesi terzi con i quali risultino vigenti accordi in materia di cooperazione o altre intese in materia di rimpatri.
L’obiettivo del trattenimento in uno di questi centri è quello di evitare la dispersione sul territorio nazionale di persone che sono irregolari per quanto riguarda il soggiorno in Italia quando non sia possibile eseguirne con immediatezza il rimpatrio.
Chi viene ospitato in uno di questi centri ha la possibilità di rimanerci per 18 mesi al massimo, come stabilito nel corso dell’ultimo Cdm.