Orrore a Trieste: botte agli adulti e sonniferi ai bimbi

Orrore a Trieste: botte agli adulti e sonniferi ai bimbi

Smantellata la rete di passeur che organizzava viaggi clandestini di migranti: sono circa una trentina gli indagati.

Picchiavano i migranti che non volevano camminare e davano sonniferi ai bambini, affinché non piangessero e non destassero attenzione. Era così che agivano i passeur, che recuperavano gruppi di clandestini accompagnandoli fino a Pomjan (Slovenia).

auto della polizia

Lo smantellamento della rete di passeur

Dopo un’indagine portata avanti dalla Dda di Trieste e la Polizia di Trieste, è stata smantellata una rete dedita al favoreggiamento dell‘immigrazione clandestina. Le indagini sono cominciate a inizio 2022 e hanno documentato 32 episodi, i quali hanno coinvolto ciascuno decine di migranti.

Si tratta di​ 13 soggetti di origine kosovara/albanese, dieci dei quali con stabile dimora nel capoluogo giuliano. Sono stati indagati anche altri 13 soggetti, sempre appartenenti alle stesse etnie. Sono quindi una trentina le persone finora indagate, alcune delle quali arrestate in Slovenia, con una trentina di capi di imputazione a loro carico, tra cui l’associazione a delinquere.

Il tragitto dei migranti clandestini

I passeur raggiungevano a piedi, attraverso i boschi, il confine tra Slovenia e Croazia. Qui recuperavano gruppi di migranti e li portavano, sempre a piedi, fino a Pomjan, in Slovenia. Una volta arrivati, le auto che li avevano accompagnati rientravano in Italia.

I migranti che venivano recuperati al confine: venivano fatti convergere in quel punto lungo la cosiddetta rotta balcanica. Durante il tragitto, ai migranti venivano fatte assumere alcune bevande energetiche, evidentemente finalizzata a ingannare il senso di stanchezza.

Una volta giunti a Pomjan, i migranti salivano a bordo di alcune auto per raggiungere la periferia di Trieste, mentre i passeur salivano su altri mezzi. Per organizzare questi viaggi, la rete di passeur guadagnava 200-250 euro per ogni migrante.