Questione migranti, il premier Conte disposto ad accogliere quindici persone, non solo donne e bambine ma interi nuclei familiari. Salvini: “Porti chiusi”.
La questione migranti continua a dividere il governo. Mentre Matteo Salvini ribadisce che in Italia i porti resteranno chiusi ai trafficanti di esseri umani, il premier Conte rilancia l’ipotesi di accogliere alcune delle persone ormai da giorni nel Mediterraneo a bordo delle Ong.
Migranti, il premier Conte pronto ad aprire i porti a quindici dei quarantanove migranti ancora in mare
Nell’idea di Conte, l’Italia potrebbe accogliere quindici persone, una via di mezzo tra la politica dell’accoglienza e la linea dura proposta da Matteo Salvini. L’idea del premier sarebbe comunque quella di aprire non solo alle donne e ai bambini.
Arrivano da Palazzo Chigi le indiscrezioni secondo cui, per non dividere i nuclei familiari, il governo italiano – sponda Movimento Cinque Stelle – vorrebbe aprire i porti ai bambini, alle loro mamme ma anche ai loro papà. Si tratterebbe di quindici delle quarantanove persone prigioniere del mare senza un porto in cui approdare.
Matteo Salvini: “Porti chiusi per i trafficanti di esseri umani e per i loro complici”
Decisamente differente la posizione del vicepremier leghista Matteo Salvini, il quale ha ribadito la sua intenzione di lasciare i porti chiusi ai trafficanti di esseri umani e ai loro complici. Il ministro ha poi evidenziato come il governo italiano accoglierà centinaia di donne e bambini che arriveranno in aereo, attraverso il corridoio umanitario.
L’appello dalla Sea Watch: “Basta prolungare la sofferenza”
Attraverso i microfoni dell’Agi la portavoce di Sea Watch ha lanciato un accorato appello nel tentativo di risolvere una situazione che si fa sempre più delicata con il trascorrere delle ore. “Ci chiedono in questi giorni quanto tempo ancora le persone a bordo possono resistere, in realtà la questione è quanto ancora intendiamo prolungarne la sofferenza”, afferma. “Queste persone sono in mare da 17 giorni, stanno vivendo ammassate in una stanza. La gran parte dorme per terra, non c’e’ privacy, solo spazi condivisi costantemente. Le condizioni del mare sono variabili, e spesso soffrono per il mal di mare”. Anche il Papa ieri è intervenuto sulla vicenda, chiedendo ai leader europei di dimostrare “concreta solidarietà“.