Migranti, cosa cambia con l'accordo di Malta e cosa prevede l'intesa
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Direttore: Alessandro Plateroti

Migranti, rimpatri e porti aperti (a rotazione): cosa cambia con l’accordo di Malta

Sea Watch

Caso migranti cosa prevede e cosa cambia con l’intesa di Malta. Dal sistema di redistribuzione ai porti aperti a rotazione.

L’Italia si divide sull’accordo raggiunto tra Italia, Malta, Francia e Germania sui migranti. Secondo alcuni si tratta della svolta necessaria per risolvere il problema e agire lì dove Salvini aveva fallito, per altri si tratta di una beffa al governo italiano. Per provare almeno a farci un’idea sulla questione andiamo a vedere cosa cambia in tema di sbarchi e rimpatri con l’intesa raggiunta dai quattro paesi.

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Migranti, cosa prevede e cosa cambia con l’accordo di Malta

Prima di addentrarci a livello pratico nella questione bisogna partire da una doverosa premessa. Quella raggiunta a Malta è un’intesa che non diventerà operativa prima del mese di ottobre. Chiarito questo punto, non proprio secondario, andiamo a vedere cosa prevede l’intesa e cosa cambierebbe soprattutto per l’Italia nel caso in cui il documento venisse approvato.

Migranti Ocean Vikings
fonte foto https://twitter.com/SOSMedItalia

La redistribuzione dei migranti

Nell’era Salvini, l’ultima prima del raggiungimento dell’intesa europea, l’Italia aveva due strade: accogliere le persone e trasferirle negli hot spot in seguito alla registrazione o raggiungere un accordo per la redistribuzione di una parte o del totale dei migranti prima di aprire i porti. Con il nuovo accordo ogni paese partecipante avrà una quota fissa di persone da accogliere. La quota varierà a seconda del numero degli Stati partecipanti al piano. La redistribuzione dovrebbe essere automatica e dovrebbe avvenire entro quattro settimane dal giorno dello sbarco.

I rimpatri

Si tratta di un tema particolarmente delicato. Nella situazione attuale, essendo in vigore il principio del paese di approdo, Italia e Malta sono i due governi incaricati di trattare con i paesi di origine dei migranti per stabilire i tempi e i modi per il rimpatrio. Con l’intesa raggiunta a La Valletta sarà il paese di destinazione a coordinare le operazioni.

I porti aperti (a rotazione)

Il terzo cambiamento radicale sarebbe quello dei porti. Le navi delle Ong viaggiano tra Malta e Italia, i paesi più vicini rispetto alla Libia. Con il nuovo accordo i paesi aderenti procederebbero con un sistema di turnazione per offrire alle imbarcazioni un porto sicuro.

ALAN KURDI
fonte foto https://twitter.com/seaeyeorg

Assistenzialismo e traffico di esseri umani, le critiche all’intesa di Malta

Non mancano ovviamente le critiche all’intesa europea sui migranti. In molti hanno evidenziato come nei piani dei paesi Ue manchi un serio coinvolgimento e un piano di sostegno per i paesi da cui i migranti fuggono. Questo approccio non porterebbe quindi a una risoluzione del problema e potrebbe essere sfruttato dai trafficanti di esseri umani.

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ultimo aggiornamento: 25 Settembre 2019 15:13

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