Caso migranti, la Alan Kurdi della Ong Sea Eye va a Malta. Il decreto sicurezza di Salvini spinge la nave lontano da Lampedusa.
Migranti, la Alan Kurdi va a Malta con il suo carico di sessantacinque migranti. Nonostante le minacce del comandante della nave, che aveva fatto sapere di voler raggiungere il porto di Lampedusa ad ogni costo. l’imbarcazione ha cambiato rotta allontanandosi dall’Italia. Anche il governo maltese, però, ha chiuso le proprie acque territoriali alla nave minacciando l’intervento delle forze armate.
Migranti, Alan Kurdi a Malta
La nave della Sea Eye, temendo una lunga fase di stallo che l’avrebbe costretta a rimanere a lungo in alto mare, ha deciso di cambiare i suoi programmi cambiando direzione e facendo rotta verso Malta. Come specificato con un tweet, la decisione è maturata nella giornata di sabato ed è stata presa per evitare di creare uno stato emergenziale a bordo dell’imbarcazione.
“Non possiamo aspettare finché lo stato di emergenza non prevale. Ora si deve dimostrare se gli altri governi europei appoggiano l’atteggiamento dell’Italia“, ha scritto l’Ong sulla propria pagina Twitter.
Malta nega l’accesso alla Alan Kurdi
Il governo di Malta ha vietato l’ingresso nelle proprie acque territoriali alla Alan Kurdi. Con una comunicazione ufficiale, il governo ha fatto sapere che se la nave dovesse avvicinarsi all’arcipelago, le forze armate procederanno con le operazioni appropriate e ritenute opportune.
L’esempio della Alex della Mediterranea
Non è da escludere che sulla decisione della Alan Kurdi abbia in qualche modo inciso anche l’esempio della nave Alex della Mediterranea. L’imbarcazione è stata sequestrata e tutti i membri dell’equipaggio sono stati inscritti nel registro degli indagati. Una grana che l’Ong tedesca potrebbe aver deciso di evitare dirigendosi verso Malta.
Un pareggio per Matteo Salvini
Si conclude di fatto con un pareggio – al momento – la doppia sfida affrontata da Matteo Salvini in questa settimana complicata. Delle due navi che volevano raggiungere l’Italia seguendo l’esempio della Sea Watch di Carola Rackete, una è arrivata a destinazione e una ha cambiato i suoi piani volgendosi verso altre mete.
Ma per il bilancio definitivo bisognerà attendere che la giustizia faccia il suo corso per quanto riguarda la nave della Mediterranea. Se l’imbarcazione dovesse essere dissequestrata e se gli indagati dovessero essere scagionati dalle ipotesi di reato, sarebbe particolarmente difficile riuscire a tenere le navi dai porti italiani. Nonostante il decreto Sicurezza di Salvini.