Migranti, la ong Sea-Eye attraccherà a Napoli

Migranti, la ong Sea-Eye attraccherà a Napoli

Dopo aver comunicato alla Sea-Eye di attraccare al porto (lontanissimo) di Pesaro, si annuncia poi il porto definitivo di Napoli.

Nel tardo pomeriggio di giovedì 2 gennaio, l’aereo da ricognizione civile “Seabird” ha rilevato un’emergenza nel Marr Mediterraneo. Ad intervenire è stata la Sea-Eye 4, che in quel momento era l’unica nave in soccorso in quella zona. Dopo sei ore di navigazione, la ong è riuscita a soccorrere 109 persone, ma per una mamma e il suo neonato non c’è stato nulla da fare.

Migranti

109 migranti e 2 morti

“Le persone coinvolte avevano trascorso sei giorni su un’imbarcazione inadatta all’alto mare”, spiega la Sea-Eye. L’equipaggio ha soccorso i migranti che si trovavano a bordo del barcone, ma tra loro c’erano anche due persone già morte, di cui la nave ha potuto solo recuperare i corpi.

La maggior parte delle persone è stata soccorsa nell’ospedale della Ong, mentre per uno di loro è stato chiamato l’elisoccorso, in quanto le sue condizioni erano gravi. Il presidente della Ong, Gorden Isler, ha affermato che negli ultimi anni “in più di due dozzine di missioni, siamo sempre arrivati in tempo per evitare la perdita di vite umane. Ma questa volta siamo arrivati troppo tardi per due persone”.

Approdo a Napoli, non più a Pesaro

Le autorità italiane avevano assegnato come porto sicuro quello di Pesaro, che prevedeva una lunghissima navigazione. Poi, cambio di rotta: si procede verso Napoli. “È disumano tenere in nave bambini e persone in condizioni psico-sociosanitarie precarie per tanti giorni e migliaia di chilometri. L’approdo in porti lontani è irrazionale”, aveva dichiarato il sindaco di Pesaro, Matteo Ricci.

Una giovane immigrata è stata ritrovata in mezzo al mare con un salvagente, da un peschereccio tunisino, che l’ha consegnata alla Capitaneria di porto. E’ stata soccorsa in un primo momento dall’equipaggio di Lampedusa, e potrebbe essere trasferita ad Agrigento o a Palermo.