Migranti, navi umanitarie bloccate in Sicilia

Migranti, navi umanitarie bloccate in Sicilia

Migranti ancora a bordo, Piantedosi: “Ci stiamo comportando con umanità ma fermezza sui nostri principi”.

Centinaia di migranti restano bloccati sulle navi Humanity 1 e Geo Barents nel porto di Catania, dopo che sono stati fatti scendere “selettivamente donne, bambini e fragili. “Ci stiamo comportando con umanità e fermezza”, dice il ministro Piantedosi. La Rise Above arriva a Reggio Calabria, a breve lo sbarco di 89 persone.

Migranti

La questione dei migranti rappresenta ancora un problema che va affrontato con urgenza. La Commissione europea ha ribadito il “dovere morale e legale di salvare le persone in mare, in base alle leggi internazionali”. Giorgia Meloni ribadisce, come a Bruxelles, che l’emergenza migratoria va condivisa a livello comunitario.

Ancora migranti a bordo

Sono 985 le persone a bordo della nave Humanity 1 che sono riuscite a sbarcare a Catania. Dopo che sono stati fatti scendere donne, minori, fragili e nuclei familiari, sulle navi Humanity 1 e Geo Barents però sono rimasti 35 profughi nella prima, e sulla seconda 214. La situazione si fa sempre più tesa, tra persone che smettono di mangiare e chi cerca di salvarsi a nuovo buttandosi già dalle navi.

Secondo il governo, il Viminale ha individuato e fatto scendere coloro che “avevano diritto all’asilo”, e ora le navi umanitarie devono lasciare l’Italia portando via gli esseri umani rimasti a bordo.

Sbarco a Reggio Calabria

Intanto ieri alla tedesca Rise Above, con 89 migranti a bordo, è stato assegnato il porto di Reggio Calabria. Questa mattina la nave è arrivata con la possibilità di far sbarcare tutte le persone che portava con sé. In questo caso, invece, nessuna selezione per decidere chi far scendere e chi no.

Il ministro Piantedosi ha detto: “Stiamo accogliendo anche altre navi che arrivano con eventi Sar, non stiamo facendo mancare a nessuno l’assistenza umanitaria come ci viene internazionalmente riconosciuto”. Mentre i naufraghi che si trovano a bordo delle navi, in condizioni sempre più difficili, Piantedosi ha assicurato: “Sono costantemente monitorati dagli organismi competenti”.