Migranti, per le navi della Marina Salvini ha bisogno del Parlamento

Migranti, per le navi della Marina Salvini ha bisogno del Parlamento

Caso migranti, per le navi della Marina Militare Matteo Salvini ha bisogno del Parlamento. Si tratterebbe infatti di una decisione collegiale.

I piani del Viminale per blindare le acque territoriali potrebbero dover passare dalla Camera. Per le navi della Marina Militare infatti Matteo Salvini potrebbe aver bisogno dell’approvazione del Parlamento.

Lo scontro tra la Difesa e il Ministero dell’Interno

Il lungo scontro tra il Ministro dell’Interno e quello della Difesa Elisabetta Trenta ha portato a un compromesso. Per impedire l’accesso in acque italiane alle Ong il Viminale potrebbe avvalersi anche delle navi della Marina oltre che di quelle a disposizione della Guardia di Finanza.

La soluzione in realtà non convince il MoVimento Cinque Stelle che in vista della discussione in Aula del decreto Sicurezza Bis ha presentato un emendamento chiedendo il trasferimento di alcuni poteri nelle mani del premier Conte.

Il piano di Salvini: navi della Marina Militare per difendere le acque territoriali

L’idea di Salvini è quello di creare una sorta di blocco navale schierando le navi della Marina Militare, una proposta rilanciata da tempo da Giorgia Meloni, una delle poche alleate della Lega nella lotta all’immigrazione clandestina.

Fonte foto: https://www.facebook.com/salviniofficial

Il provvedimento dovrebbe essere discusso in Aula

Si tratterebbe di una vera e propria missione che vedrebbe impegnata la Marina, già alle prese con la missione Sophia (a livello internazionale) e con la missione Mare sicuro, esclusivamente italiana.

Per schierare le navi al largo delle acque territoriali italiane per la difesa del territorio rientra nelle decisioni che devono essere prese a livello collegiale. In altre parole deve incassare il via libera del Parlamento.

Fonte foto: https://www.facebook.com/Cameradeideputati

Il possibile confronto con Mattarella

Il tutto senza considerare un confronto almeno simbolico con il Quirinale, visto che il Presidente della Repubblica ricopre l’incarico di comandante supremo delle Forze Armate.

La decisione annunciata da Matteo Salvini potrebbe essere di difficile realizzazione. In Parlamento i numeri non dovrebbero rappresentare un problema per la Lega a meno che i ribelli del Movimento Cinque Stelle non si organizzino in maniera seria e concreta per far sentire la propria voce.

Più complicato invece il possibile colloquio con Mattarella, che nel corso di questi mesi ha evidenziato e sottolineato le sue preoccupazioni per la politica messa in atto dal leader della Lega.

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