Milan, Ancelotti su Maldini: “Era il leader perfetto in campo”

Milan, Ancelotti su Maldini: “Era il leader perfetto in campo”

L’allenatore del Napoli parla dell’ex compagno di squadra, poi capitano rossonero durante il suo periodo sulla panchina del Milan, dedicandogli parole al miele

Una vita in rossonero, sia da giocatore che da allenatore. Soprattutto, una bacheca ricolma di trionfi. Carlo Ancelotti è uno degli uomini simbolo del Milan vincente in Italia e nel Mondo. Un’epoca al tempo stesso vicina nel tempo, anche se lontana per fasti e tenore dei risultati raggiunti. Da giocatore ha contribuito a render grande la squadra guidata da Arrigo Sacchi: durante il suo lungo regno da tecnico ha invece introdotto uno stile e una filosofia di gioco innovativa, riuscendo a far giocare assieme tantissimi campioni. Ai microfoni di Dazn, Carletto Ancelotti ha ricordato il periodo milanista e, soprattutto, Paolo Maldini: il capitano perfetto.

Ancelotti: “L’Italia mi mancava”

L’allenatore del Napoli, tornato in Italia dopo dieci anni di panchine in Spagna, Germania, Francia e Gran Bretagna, ha fatto il punto della situazione in merito al calcio italiano, soffermandosi poi sul suo periodo d’oro al Milan.

Avevo tanta voglia di tornare a parlare in italiano dopo molte esperienze all’estero. La possibilità di sentire nuovamente l’aria di casa è una delle cose che mi ha spinto a dire di sì a De Laurentiis. La nostra lingua è l’ideale per veicolare messaggi di natura psicologica ed emozionale“.

Carlo Ancelotti

Ancelotti su Maldini: “Un leader distaccato”

Parlando poi di Milan, il discorso non poteva non toccare Paolo Maldini, per anni capitano della squadra che Ancelotti dirigeva dalla panchina.”Lui era un leader distaccato rispetto agli altri. La sua leadership era perfetta. Quando un allenatore trova un capitano come Maldini, Ramos o ancora Cristiano Ronaldo, non dico che ha fatto tredici ma sicuramente c’è andato vicino“.

Considerando come il binomio Ancelotti-Maldini abbia portato a vincere un campionato, una Coppa Italia, due Champions League, due Supercoppe europee e un Mondiale per Club, non è un errore ammettere di aver sbancato al Superenalotto.

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