La decisione è stata presa dal designatore AIA Rizzoli che oggi incontrerà la dirigenza rossonera. Arriveranno anche le scuse per l’arbitraggio di sabato
Juventus-Milan porta con sé una coda di veleni e polemiche che non si placherà certo facilmente. Gli errori arbitrali, infatti, hanno segnato la gara vinta dai bianconeri in rimonta per 2-1. E’ sembrato clamoroso, in particolare, l’errore commesso da Michael Fabbri sullo 0-0, quando è stato negato ai rossoneri un penalty apparso evidente: Alex Sandro, infatti, tocca col braccio in piena area un cross proveniente da destra. Neanche la consultazione VAR ha fatto cambiare idea all’arbitro. La decisione di Rizzoli, dura, non si è fatta attendere.
Fabbri, stop a tempo indefinito e niente Milan fino a fine stagione
L’arbitro faentino pagherà a caro prezzi gli errori commessi sabato scorso allo Stadium. Il designatore Rizzoli, infatti, ha stabilito uno stop il cui tempo è ancora da definire e, in più, l‘impossibilità di arbitrare il Milan fino al termine della stagione. Sarebbe ancora molto alto il pericolo di eventuali ulteriori condizionamenti.
La decisione, senza dubbio severa, giunge al termine di una ulteriore analisi degli errori commessi dal fischietto faentino. In occasione del presunto rigore sul tocco incriminato di Alex Sandro, infatti, anche il VAR Calvarese era a favore dell’assegnazione del penalty.
Rizzoli, pugno di ferro su Fabbri dopo Juve-Milan
Il designatore non ha apprezzato l’assenza di dialogo tra arbitro e VAR. Fabbri, in particolare, non avrebbe ascoltato il più esperto collega Calvarese in merito ad alcune decisioni cruciali per definire l’andamento del match. Ci sarà quindi un colloquio chiarificatore, nella sede della Lega di Serie A, tra lo stesso Rizzoli e una delegazione del Milan composta da Leonardo, Gattuso e Romagnoli.
I rossoneri, impegnati in una durissima ed equilibrata volata per la Champions League, non sono certo stati molto fortunati con la classe arbitrale in questo periodo. Oltre agli errori dello Stadium basterà ricordare il penalty non concesso a Piatek contro la Sampdoria o, ancora, quello non assegnato a Suso nell’incontro con la Roma in seguito a una spinta di Kolarov.