L’avventura di Sergio Conceição al Milan termina dopo solo sei mesi. Dalla Supercoppa Italiana ai contrasti con la dirigenza.
A volte, bastano novanta minuti per cambiare il destino di una stagione. Quando Sergio Conceição è arrivato sulla panchina del Milan, a dicembre 2024, pochi si aspettavano un impatto immediato. Invece, la vittoria rocambolesca in Supercoppa Italiana contro l’Inter aveva restituito speranza ai tifosi e dato linfa a una squadra in difficoltà. L’immagine dell’allenatore portoghese con il sigaro in mano, festeggiando negli spogliatoi di Riyad, è diventata rapidamente iconica.
Il Milan sembrava aver trovato un condottiero, capace di dare nuova energia e determinazione. Le sue prime settimane sono state incoraggianti: gioco aggressivo, carisma da vendere, gestione determinata. Tutti elementi che facevano pensare a un cambio di passo definitivo. Eppure, dietro l’entusiasmo iniziale, si nascondevano già i primi segnali di un equilibrio fragile.

La lenta caduta verso l’inevitabile
Col passare delle settimane, il quadro si è fatto sempre più opaco. I risultati in campionato sono rimasti altalenanti, con una classifica sempre più difficile da scalare. Nonostante l’imbattibilità nei derby e la crescita di profili come Reijnders e Pulisic, mancava la continuità necessaria. Il passaggio al 3-4-3 ha migliorato la manovra, ma è arrivato troppo tardi per incidere sulla stagione.
Poi la doccia fredda: la finale di Coppa Italia persa contro il Bologna, con Conceição che, visibilmente frustrato, rifiuta di indossare la medaglia dei finalisti. Una scena simbolica, che ha cancellato ogni residuo di ottimismo. Le parole fredde di Moncada prima del match – “La decisione su Conceição non dipende dal risultato” – suonano oggi come un preavviso di divorzio già scritto.
Il verdetto: Milan-Conceição è già finita
Dopo appena sei mesi, l’esperienza di Sergio Conceição al Milan si conclude in quello che la dirigenza definisce senza mezzi termini un “fallimento”. Né la Supercoppa né i timidi progressi tattici bastano a mascherare una stagione sottotono. La panchina rossonera tornerà a essere vacante per il 2025/2026, in cerca di un nome capace di riportare stabilità.