Affidabile ma al tempo stesso vulnerabile, il reparto arretrato rossonero ha mostrato preoccupanti sintomi di instabilità.
Milan, difesa da rivedere. Non è una questione di interpreti, ma di meccanismi. L’annata della retroguardia rossonera è stata caratterizzata da alti e bassi. Periodi di grande affidabilità alternati ad altri di preoccupante vulnerabilità. Insomma, un problema di fase difensiva più che di difensori, intesi come singoli.
Alessio Romagnoli ha disputato una stagione più che positiva. Il centrale milanista ha messo a referto 41 presenze complessive tra campionato, Europa League e Coppa Italia (per un totale di 3.607 minuti in campo), impreziosite da due gol e una media voto ben al di sopra della sufficienza.
L’ex Roma e Sampdoria, però, non è riuscito a evitare i periodi bui della squadra, condizionati da gol subiti a grappoli e prestazioni complessive disastrose. Il Milan, senza alcun dubbio, ripartirà dal suo capitano, il quale non ha alcuna intenzione di cambiare squadra, nonostante le offerte provenienti soprattutto dall’estero.
Caldara-Milan, contratto fino al 2023
Mateo Musacchio ci ha messo del suo, nel bene e nel male. L’argentino ha giocato tanto, ma non è sempre è riuscito a salvarsi dalle insufficienze. Qualche errore qua e là, ma nel complesso un’annata positiva. Non avrà le qualità del collega Romagnoli, ma resta comunque un giocatore affidabile sul quale puntare.
Anche Cristian Zapata si è messo in bella mostra, disputando forse la sua miglior stagione con la maglia del Milan. Il colombiano si aspettava un finale diverso: un rinnovo del contratto dopo una lunga militanza in rossonero. I vertici di via Aldo Rossi, invece, hanno deciso di dare un “taglio” al passato, accompagnando all’uscita gli ultra-trentenni in scadenze. Scelte. condivisibili o meno, ma scelte. In sospeso, infine, il giudizio sullo sfortunato Caldara, nella speranza che possa aver sistemato i conti con la sfiga.
Ecco un video con alcune giocate di Romagnoli: