Milan e Niang, è scontro: i rossoneri vogliono vincere il braccio di ferro, a tutti i costi

Milan-Niang, Marco Fassone e Massimiliano Mirabelli sono i veri paladini del mercato: non si abbassa il capo e non si cede il passo.

Il nuovo Milan si fa ripettare in campo e fuori. C’è poco da dire, la gestione di Marco Fassone e Massimiliano Mirabelli in questi difficili mesi estivi non ha mai ceduto il passo a compromessi, non ha mai spalancato le porte ai dirigenti e agli agenti. Ha sempre fatto il Suo gioco, con tutti i rischi che questo ha sempre comportato: tenere giocatori sul libro paga e spedirli in tribuna, la tempesta mediatica e le polemiche. Non sono i dirigenti rossoneri che si adeguano.

Si inizia e si finisce con Mino Raiola

Se i primi colpi sul mercato hanno regalato ai due dirigenti rossoneri la fiducia di una scettica tifoseria rossonera, il casus che ha reso davvero grandi Fassone e Mirabelli è stato quello legato al rinnovo di Donnarumma, una lotta con Mino Raiola, considerato fino ad allora padrone indiscusso del calcio, vinta con il rischio concreto di perdere il giovane e talentuoso portiere. O di doverlo tenere in tribuna, Il Milan non ha chinato il capo e ha vinto, ritrovandosi tra i pali uno degli estremi difensori più forti d’Italia.

Con Mino è iniziata e con Mino finisce, visto che ora i rossoneri sono alle prese con il caso Niang, messo alla porta prima dalla Curva e poi da Vincenzo Montella. Il giocatore ha rifiutato il trasferimento in Russia, che avrebbe fruttato ai rossoneri più di venti milioni di euro, per andare al Torino. Il Milan ha detto sì ma alle sue condizioni, senza sconti. Ad oggi la cessione del francese sembra impossibile ma questa non è una sconfitta, è l’ennesima vittoria estiva del duo delle meraviglie.

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