Ieri l’ennesimo errore: buona gara, con tanto di assist per Calhanoglu, poi quel passaggio sciagurato a Birsa. Le battute a vuoto di Kessié cominciano a essere tante.
La stoffa non gli manca, così come la forza fisica. Probabilmente, Frank Kessié dovrebbe alzare di un bel po’ la sua soglia d’attenzione. Troppe distrazioni, troppe dormite, troppi leggerezze: anche ieri, l’ivoriano ci ha messo del suo, nel bene e nel male. Una prova, quella del Bentegodi, tutta qualità e sostanza, macchiata, però, da un abbaglio fin troppo evidente e marchiano per essere tralasciato.
L’assist di prima a Birsa sarebbe anche bello (e confezionato coi tempi giusti) se non fosse che lo sloveno giochi con il Chievo ormai da tre anni abbondanti. Ancora una volta, Kessié ha staccato la spina sul più bello, collezionando l’ennesimo svarione stagionale. Ok, l’ex Atalanta, nonostante la stazza, è ancora un ragazzo (20 anni appena) ed è alla sua seconda stagione in Serie A, dunque certi blackout sono comprensibili, ma un pizzico di concentrazione in più di certo non guasterebbe. Al contrario…
Luci e ombre, insomma. Qual è il vero Kessié? Quello straripante e incontenibile ammirato in certe partite (o in certi spezzoni di partita) o quello macchinoso, sbadato e testardo visto in altre? La risposta è semplice e non fa una piega: entrambi. L’ivoriano è una sorta di prototipo, un centrocampista potenzialmente devastante, ma che non ha ancora raggiunto l’ultimo grado di maturazione. Il lavoro di mister Vincenzo Montella, in tal senso, sarà fondamentale: Frank ha bisogno di una guida, di un allenatore che sappia tirare fuori il campione che è in lui.
Kessié Milan, un affare da 28 milioni di euro
Nonostante tutto, nonostante gli alti e bassi, i pregi e i difetti, Kessié resta un insostituibile. Perché il Milan non ha un altro calciatore in rosa con le sue caratteristiche. Montella si fida ciecamente e figuriamoci se non fosse così… dopo i quasi 30 milioni spesi. Adesso, però, è arrivato il momento di sfondare.