Milan, la difesa diventa il punto debole: sono sette i gol incassati in quattro partite di campionato, Gattuso deve invertire la rotta.
Erano tanti i problemi che erano stati pronosticati per quanto riguarda il Milan di Gattuso. Si va dai pochi gol segnati a un atteggiamento a volte troppo rinunciatario. Qualcuno parlava della mancanza di esperienza del tecnico e qualcun altro metteva in dubbio il valore della rosa. Quello che nessuno si aspettava erano i sette gol in quattro partite, una difesa da incubo per una squadra che lo scorso anno aveva costruito la sua fortuna proprio sulla difesa arcigna e il contropiede.
Ma non parlateci di Bonucci
E la discriminante non può essere e non è Leonardo Bonucci. Il difensore azzurro lo scorso anno si è reso protagonista di un avvio di stagione da dimenticare e di certo non ha spostato gli equilibri.
Un Milan meno squadra?
L’impressione è che il Milan 2018-2019 sia meno squadra di quello della passata stagione. La squadra non riesce a soffrire da collettivo e mostra dei limiti caratteriali preoccupanti che una candidata al quarto posto non può permettersi.
Un gioco poco fluido
Eppure l’undici titolare, eccezion fatta per Gonzalo Higuain, al momento è lo stesso della passata stagione, quello che soffrendo ha sfiorato il quarto posto e poi ha blindato la qualificazione all’Europa League. Lo stesso che ha raggiunto la finale di Coppa Italia contro la Juventus.
Rispetto allo scorso anno però qualcosa è cambiato sul piano del gioco. Mentre il Napoli di Carlo Ancelotti inizia a stupire per il suo gioco in verticale, il Milan ha intrapreso la strada del palleggio a oltranza, quello proposto anni fa da Guardiola e da tutto il movimento del calcio spagnolo. I rossoneri sono lenti e prevedibili in fase di costruzione e lasciano il fianco scoperto alle ripartenze degli avversari che ringraziano e puniscono. Altro problema da risolvere al più presto è quello legato ai calci da fermo, dove il Milan prende gol o soffre. Sempre.