Porte aperte a tutti, ma con paletti ben precisi: Maldini ha indicato la via nella speranza che altri club seguano l’esempio del Milan.
Theo Hernandez rinnova, Franck Kessie no. Pazienza! Il Milan andrà avanti anche senza l’ivoriano, forse con un passo migliore a giudicare da come si è conclusa la vicenda Donnarumma, con l’arrivo di un portiere altrettanto forte come Mike Maignan, meno dispendioso per le casse del club rossonero e forse più utile e funzionale al gioco di Pioli, grazie alla sua capacità di impostare da dietro. Insomma, il “sistema Maldini” continua a dare frutti.
Il Milan, con il suo direttore tecnico in testa, ha dettato delle condizioni ben precise ai giocatori: le porte sono aperte a tutti, il rinnovo non si nega a nessuno, ma solo a determinate cifre. Il che non vuol dire che non sono previsti “premi”. Theo, ad esempio, ha visto triplicare il suo ingaggio, e lo stesso avverrà con Bennacer e Leao, ma non con Romagnoli, il cui contratto con la società rossonera scadrà a giugno.
Maldini ha già incontrato Mino Raiola, agente dell’attuale capitano, proponendo un prolungamento al ribasso. Perché le prestazioni offerte dal difensore in questi anni non giustificano un eventuale stipendio top. Giusto così.
Milan: Maldini fissa le regole
È il sistema Maldini, dicevamo, che non prevede figli e figliastri. Chi non ha intenzione di sposare il progetto, può fare le valigie e lasciare Milanello. E poco importa se il Milan – come già accaduto con i casi Donnarumma e Calhanoglu – rischia di perdere altri elementi a “costo zero”. I vertici rossoneri hanno già dimostrato di saper gestire gli addii, voltando subito pagina.
Sarà così anche questa volta, sarà così con il dopo-Kessie e il dopo-Romagnoli, a meno che i due non decidano di tornare sui rispettivi passi, accettando le offerte già messe sul tavolo da tempo. Non ci saranno rilanci a cifre più alte, per la solita questione dei “figli e figliastri”, che dalle parti di via Aldo Rossi – è bene ribadirlo – non sono più previsti.