Il dt rossonero, Paolo Maldini, ha rilasciato un’intervista nella quale ha fatto il punto sulla situazione del Milan. Poi, dai ricordi del papà Cesare ai figli…
Il Milan si avvicina ai 120 anni. E Paolo Maldini si è concesso a SportWeek. Il direttore tecnico rossonero ha parlato dello stato attuale della formazione di Pioli e non solo.
Milan, devi accelerare!
“Per cambiare le cose devi fare un programma a media scadenza. Ma bisogna avere l’ambizione di prendere il treno che passa e accelerare. Altrimenti non avremmo vinto lo scudetto con Zaccheroni e almeno un paio di Champions. Dovremo avere la prontezza di saltare sul treno, perché – ha spiegato Maldini – poi lassù si sta comodi e all’improvviso ti riscopri al livello degli altri, se non meglio. Quindi noi lavoriamo per mettere le fondamenta, ma siamo pronti a fare un bel balzo. Abbiamo avuto brutte cadute, ma siamo sempre rimbalzati in alto anche se poi vanno considerate le varie epoche. Ai tempi di Berlusconi era facile risalire: c’era una struttura societaria importante e minore concorrenza. Adesso tutte le squadre inglesi e tante altre in Europa possono permettersi di spendere cifre importanti sul mercato“.
Il filo che unisce i Maldini
Poi, inevitabile il collegamento che parte da papà Cesare e, passando attraverso Paolo, arriva ai figli Cristian e Daniel. A forti tinte rossonere. “Una passione spontanea e naturale – ha detto Maldini – non inculcata. Mio padre mi lasciò scegliere se fare il provino al Milan o all’Inter e se stare in porta o fuori. E allo stesso modo non ho mai forzato Cristian e Daniel a giocare o a tifare Milan. Essere Maldini? Difficile da spiegare. Però può bastare questo esempio: quando iniziai a giocare a Milanello, tutti mi chiamavano Cesare, quando iniziò Cristian tutti lo chiamavano Paolo. E lo stesso vale per Daniel. Così emerge la strada percorsa dalla mia famiglia, i ricordi che ha lasciato“.