Il Milan parte malissimo in campionato: a Udine gli uomini di Giampaolo giocano male e perdono nella ripresa. I nuovi acquisti non si sono praticamente visti…
Un Milan brutto. E’ questo, in sintesi, il titolo con cui La Gazzetta dello Sport in edicola giudica la prestazione dei rossoneri a Udine nell’esordio in campionato.
I punti negativi
Oltre al risultato (1-0 per l’Udinese), il Milan ha mostrato segnali preoccupanti: squadra a bassa intensità, possesso palla senza sbocchi, zero tiri in porta. In pratica, il Diavolo è parso anche peggio di quello dell’anno scorso e ciò ovviamente fa destare un primo allarme. Inoltre, l’undici titolare era composto interamente da elementi già presenti in rosa nella passata stagione. I nuovi (Bennacer e Leao) si sono visti solo a risultato ormai scappato via: potevano essere gettato nella mischia dall’inizio?
Milan, gioco centralizzato ma…
Giampaolo – osserva la Rosea – ha spostato il gioco del Milan al centro: Suso da ala destra a trequartista, Calhanoglu da esterno sinistro a regista, Borini da attaccante a mezzala, Castillejo laterale di corso diventato la spalla di Piatek. Il polacco si è spento e non può essere un problema tecnico: la squadra non trova più l’ex Genoa e lui non sa cosa fare per arrivare al posto giusto nel momento giusto.
Giampaolo sconfessa se stesso?
Le parole al termine di Udinese-Milan da parte del tecnico rossonero suonano come un fallimento del lavoro fatto fino a oggi: “Problema Suso? Non solo lui, anche Piatek. Ha movimenti da prima punta e cercheremo di lavorarci. Ci metteremo diversamente in campo, Piatek ha determinate qualità che non dobbiamo snaturare”. Affermazioni di Giampaolo, che non escludono di mettere in soffitta il 4-3-1-2…
MODULO – ”4-3-3? Ci lavoreremo. I tre davanti devono recitare un copione diverso viste le loro caratteristiche. Fino ad oggi non avevamo avuto avvisaglie di questi problemi. Pensavo che il problema fosse Suso, ma non è solo lui.
