Il tecnico rossonero ha parlato dell’obiettivo Europa: “Fare 70 punti sarebbe un bel traguardo“
Vincenzo Montella, all’indomani della splendida vittoria di San Siro col Palermo, che è valsa il sorpasso all’Inter, ha parlato ai microfoni di Milan Tv: “Avrei voluto giocare con van Basten, perché sono cresciuto con quel mito. Mi sarei accontentato anche di allenarmi con lui. I gol? E’ importante avere prima di tutto un metodo di gioco chiaro. Ieri aver sbloccato la partita subito è stata la chiave. Ma parte tutto dalla velocità del giropalla, giovando così allo spettacolo. Gare da allenatore contro l’Inter? Ho sempre pensieri positivi, a Firenze vinsi anche 4-0. Non vinciamo un derby in casa Inter da sette anni? Noi vogliamo vincere, che sia in casa o fuori. Anche se spesso giocare da loro è più stimolante… Voglio vincere perché vale anche per la classifica“.
Montella: “Mi sento di appartenere al Milan, non voglio fermarmi“
Il tecnico ha quindi parlato del proprio futuro: “A prescindere da tutto, è il sogno di ogni allenatore creare una base per rimanere e trovare continuità. Questa è la mia volontà, la mia aspirazione. Ora mi sento di appartenere al Milan e viceversa. Ma non voglio fermarmi ora voglio continuare a far crescere la squadra. Questo è il mio sogno“. Montella ha quindi elogiato il proprio gruppo: “La base era veramente solida e tutti avevano voglia di rivalsa. Avevano però necessità di convincersi, di autoconvincersi. I risultati iniziali ci hanno dato una mano, il lavoro ha poi fatto il resto. Novantanove vittorie in Serie A da allenatore? Fare la centesima sabato non sarebbe male…“.
Obiettivo Europa
“Quanti punti per arrivare in Europa? Non saprei precisamente. 70 sarebbero un bel traguardo“, ha proseguito Montella. Il tecnico rossonero ha quindi parlato del sorpasso all’Inter: “Essere davanti, prima del derby, è molto meglio, ma sappiamo comunque che dobbiamo dare più del 100%, perché sono forti e daranno più di quello che hanno. Dovrò cercare di isolare la squadra nei prossimi giorni, non ascoltando nulla e non guardando mai la classifica. Chi temo di più dell’Inter? Handanovic. Suso? Lui vive per il calcio, stava soffrendo molto questo periodo. Niang? Ha messo tutto se stesso, poi ha avuto un calo. Lui è molto emotivo, l’ambiente che si era creato gli pesava troppo“. Sul lavoro al fianco di Berlusconi e Galliani: “Vivo di più con Maiorino e Galliani. E’ stato davvero un momento di crescita conoscere Adriano. Su Berlusconi invece mi dipsiace non esserci conosciuti a pieno, sempre impegnato in tante cose importanti. Nelle sue telefonate ho sempre sentito tanta stima, questo mi inorgoglisce. Donnarumma? Sta cambiando il modo di fare il portiere. Non ricordavo così tante maglie di un portiere vendute, ora anche i numeri uno potranno aspirare a guidare le classifiche di marketing. Parata migliore? Dybala a Doha“.