Il CorSera si è soffermato sul lavoro di Pioli in vista di Milan-Lecce: il riscatto passa da una maggior peso della psicologia sull’aspetto tattico
Ad alti livelli ogni particolare va curato. Una regola che, ovviamente, vale anche per lo sport. Il Milan dieci giorni fa è passato di mano: da Giampaolo a Pioli. Un cambio legato sia agli scarsi risultati che alla totale assenza di gioco. La squadra, con il tecnico abruzzese, era imballata, priva di idee, rallentata. Non è un caso che i rossoneri siano in fondo alla classifica nella particolare statistica dei tiri scagliati verso la porta avversaria. Poche conclusioni, due sole reti su azione. Pioli dovrà stravolgere tutto questo, con l’aggravante che il tempo a disposizione è poco. La ricetta del tecnico? Tanta psicologia, poca tattica (almeno per ora).
Milan, Pioli lavora sulla psicologia dei calciatori
Il tempo stringe. Domenica i rossoneri saranno nuovamente in campo, per la prima in panchina di mister Pioli. L’avversario è il neo promosso Lecce: una squadra già capace di vincere in trasferta a Torino e Ferrara. Secondo quanto raccolto dal Corriere della Sera, l’allenatore emiliano sta sfruttando questi primi giorni di lavoro per lavorare principalmente sulla testa dei giocatori.
L’obiettivo vuole essere quello di sgombrare il cervello dai cattivi pensieri e da nozioni tattiche inutili. Se si pensa troppo, alla fine, si finisce per sbagliare: la squadra di Giampaolo, inutile ripeterlo, era preda dell’ansia di far tutto a regola d’arte. Questo processo di “riprogrammazione mentale” è dunque fondamentale. Solo quando la testa e l’animo dei calciatori saranno sgombri, allora è possibile puntare più sull’aspetto tattico.
Pensare di meno, sbagliare di meno
Anche da questo punto di vista però, come ribadito dallo stesso quotidiano milanese, la volontà è quella di alleggerire il carico di nozioni da dare in pasto ai calciatori. L‘attenzione a schemi e compiti in campo ovviamente resta. Poi, però, ogni singolo giocatore godrà della giusta libertà nel provare ad interpretare meglio il proprio ruolo di competenza.