Il centrocampista dello Zenit ammette la sua ammirazione per i colori rossoneri, dichiarando come proprio il Milan lo abbia cercato due volte
Un calciatore sempre fedele ai propri principi che, però, non nasconde l’ammirazione per un club rivale. E’ questa la storia di Claudio Marchisio, da sempre legato alla Juventus e adesso, dopo una militanza lunga una vita, andato in Russia allo Zenit San Pietroburgo. In una intervista esclusiva alla Gazzetta, il centrocampista torinese ripercorre alcune tappe della sua carriera.
Milan, senti Marchisio: “Per me, la squadra più importante in Italia con la Juve”
“Un cavaliere non abbandona mai la sua Signora”: una frase di Alex Del Piero che anche Claudio Marchisio ha fatto sua. Fosse stato per lui, non avrebbe mai detto addio all’amata Juventus, squadra che lo ha allevato nel settore giovanile e poi lanciato nel grande calcio. Oltre ai bianconeri, però, la mezzala classe 1986 ha sempre avuto rispetto e stima per una grande rivale: il Milan.
“Milan? Sono stato vicino al club rossonero per due volte – ha ribadito Il Principino sulle colonne della Rosea – una con Allegri e l’altra con Montella. Mi sono sempre arrivate tante offerte sia dall’estero che dall’Italia, per me la squadra importante oltre alla Juve è sempre stata il Milan. Però non sarei mai andato in un altro club italiano“.
Marchisio, il perché dell’addio all’Italia
Sul passaggio allo Zenit. “Mi hanno convinto il progetto e la possibilità di giocare le coppe. Confesso di aver avuto qualche tentennamento, più che altro per mia moglie e i miei figli, ma ogni cambiamento offre stimoli e opportunità e io voglio trasmettere al club la mia voglia di vincere“.
In merito all’addio alla Juve. “Io ho dato tanto ma anche la Juve mi ha dato tanto. Non ho rimpianti. Nel calcio, come nel lavoro e in amore, ci sono tanti modi per chiudere le storie. Alla fine mi considero fortunato per ciò che ho avuto. Ho perso due finali di Champions e un Europeo, ma sono felice di aver vinto 7 scudetti“.