L’ex Milan svela le sue visioni sul calcio, riflessioni sulla carriera politica e la rivelazione sulla sua passione per la Juventus.
Nel corso di un’interessante intervista rilasciata a La Gazzetta dello Sport, l’ex attaccante rossonero George Weah ha discusso apertamente di vari argomenti, tra cui la sua prospettiva sul Milan, la sua transizione alla politica e la sua sorprendente ammirazione per la Juventus.
Sul licenziamento di Paolo Maldini, Weah non ha nascosto la sua stima per l’ex collega. “Paolo è un campione. Gli ho detto che non deve abbattersi. Il suo lavoro nel club è stato eccellente. È una persona di grande capacità e avrà successo anche come manager“, ha affermato Weah.
Riflettendo sulla finale della Champions League, Weah ha espresso la sua perplessità sulla scelta di lasciare Lukaku in panchina: “L’Inter è stata sfortunata, ma non ho capito Lukaku in panchina“, ha detto.
Ricorda i suoi trascorsi in rossonero
Tornando ai suoi ricordi al Milan, Weah ha condiviso alcuni dei suoi momenti più indimenticabili, tra cui il gol decisivo contro la Roma all’Olimpico e la vittoria contro la Juve nel 1999.
La sua sorprendente passione per la Juventus è emersa in modo inequivocabile nel corso dell’intervista. “Ora seguo le mie squadre: Atletico Madrid e Juve. Sono sempre stato tifoso juventino grazie a Platini. Avrei voluto giocare anche con la Juve. Il Milan è la mia seconda famiglia calcistica“, ha confessato Weah.
Riguardo la sua carriera politica, Weah ha risposto con sincerità e determinazione: “Ho dimostrato che un ex sportivo può realizzare progetti anche quando assume un altro ruolo. Sa chi ha sempre creduto in me? Silvio Berlusconi. Diceva che sarei stato un grande presidente per il mio Paese“. La sua transizione dal calcio alla politica dimostra il suo impegno costante per il successo e la sua capacità di reinventarsi.
