Milano: la rigenerazione urbana passa per il modello della smart city

Milano: la rigenerazione urbana passa per il modello della smart city

La Milano del futuro sarà una città in cui la riqualificazione di molteplici aree dal punto di vista urbanistico, sociale e infrastrutturale giocherà un ruolo sempre più cruciale.

Del resto, attualmente i principali interventi di rigenerazione urbana del capoluogo lombardo vengono effettuati secondo i princìpi della smart city, che puntano a dare vita a quartieri in cui favorire il perfetto connubio tra innovazione, sostenibilità e benessere.

In quest’ambito, uno degli esempi più interessanti del momento arriva da UpTown, il primo smart district italiano localizzato nel quadrante nord ovest del capoluogo meneghino che si estende su un’area di 900 mila metri quadri.

In aderenza al nuovo modello “Milano smart city“, UpTown integra nei suoi building una serie di soluzioni imprescindibili: si va dal servizio privato di car sharing, basato su auto elettriche prenotabili tramite app dallo smartphone, al Wi-Fi pubblico in tutto il quartiere, passando per i tanti servizi welfare sul territorio, come medici di base, ospedali e centri scolastici.

In più, gli edifici residenziali oltre a essere carbon free sono dotati di tutti i servizi tra cui palestre, aree wellness e per lo smart working, un esteso parco verde urbano e 10 Km di piste ciclabili.

La rivoluzione urbanistica della città di Milano

La città di Milano è al centro di una vera e propria rivoluzione urbanistica all’insegna della rigenerazione degli spazi urbani.

Questa trasformazione sta avvenendo tramite un progetto di lungo termine basato su quattro importanti pilastri: lo sviluppo sostenibile in linea con gli obiettivi dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, la metropoli dei quartieri per attuare il concetto di città di prossimità policentrica, la vocazione internazionale per assicurare un’economia dinamica e ricca di opportunità inserita nel contesto globale e la città pubblica con il recupero di aree dismesse a beneficio della collettività.

Il punto di riferimento è il Piano Strategico Metropolitano 2022/2024 Orizzonte 2026, lo strumento con il quale la Città Metropolitana di Milano definisce le sue strategie in termini di sviluppo e mobilità sostenibile, clima e ambiente, coesione sociale e rigenerazione urbana.

La visione proposta è legata ad alcuni concetti chiave: sostenibilità, connettività, prossimità, inclusione e attrattività. Si tratta, per esempio, di realizzare la transizione ecologica, migliorare il trasporto pubblico e la mobilità dolce, garantire che ogni servizio di base sia raggiungibile facilmente e ridurre le disuguaglianze e gli squilibri economico-sociali e territoriali.

Si tratta di una trasformazione dal basso basata sul modello di Smart Sustainable District (SSD), ossia una serie di interventi che riguardano delle aree circoscritte ma sufficientemente complesse in cui realizzare dei progetti innovativi e integrati di smart, wellbeing e green city.

Secondo il Libro Bianco del Politecnico di Milano e del consorzio Poliedra, il modello SSD si riferisce a un insieme di proposte, orientamenti e strumenti per gestire la trasformazione urbana a livello locale in chiave smart e sostenibile, applicandolo a una porzione di città per favorire la transizione dell’intera Città Metropolitana di Milano.

Alcuni punti cardine di questo processo sono la realizzazione di spazi pubblici e privati di qualità, la promozione dell’inclusione e dell’integrazione sociale, la creazione di un sistema di servizi resiliente, la diffusione della mobilità sostenibile e l’utilizzo di fonti di energia pulite.

Inoltre, la trasformazione di Milano in smart city passa per la tutela della qualità ambientale e paesaggistica del territorio, il rafforzamento delle economie locali, il supporto di una cittadinanza attiva e collaborativa e la promozione di nuovi modelli di business e di finanziamento.

I driver dell’agenda strategica della Città Metropolitana di Milano

Il Piano Strategico triennale del territorio metropolitano di Milano 2022/2024 prevede una serie di linee di azione, dei driver che definiscono 10 filoni di lavoro prioritari che combinano tra loro gli obiettivi per la transizione di Milano in una città smart, green, inclusiva e in grado di tutelare il benessere dei suoi abitanti.

Uno di questi è lo sviluppo di servizi digitali innovativi attraverso il Campus Metropolitano Smart, tra cui la diffusione della banda ultralarga per supportare la quantità di dati necessaria per i moderni processi di e-government, compresa l’integrazione della rete mobile 5G.

Ci sono poi le politiche verdi e blu per la tutela e la valorizzazione dell’ambiente, come la riduzione del consumo di suolo e la multifunzionalità degli ambiti agricoli, oppure l’incremento della quota di energie rinnovabili e l’aumento dell’efficienza energetica degli edifici.

Uno dei driver è il ri-generation housing, ovvero la riqualificazione di edifici e spazi sottoutilizzati o degradati, che comprende per esempio il programma Next Re-Generation per la rigenerazione urbana e sociale del territorio, mediante interventi intersettoriali per migliorare l’inclusione abitativa, la sostenibilità e il livelli occupazionali.

Gli obiettivi della città di Milano sono ambiziosi, ma anche indispensabili, per scalare la classifica delle smart city in grado di utilizzare la tecnologia per migliorare la qualità di vita della popolazione, ridurre l’impatto ambientale e aumentare la competitività economica.

I risultati ottenuti fino ad oggi hanno consentito a Milano di essere pioniera nel modello di smart city, insieme ad altre città italiane come Bologna e Genova: un lungo percorso di trasformazione che renderà il capoluogo meneghino un luogo più vivibile, attrattivo, inclusivo e resiliente.