Milano Linate primo aeroporto in Europa a introdurre il riconoscimento facciale per velocizzare le procedure di imbarco.
I passeggeri aumentano, ma lo spazio per volare si restringe rapidamente: tra la guerra in Ucraina e la crisi in Palestina, la capacità di spazio aereo internazionale si è ridotta infatti del 20%, congestionando le rotte e creando ritardi e disservizi che mettono sotto stress non solo la pazienza dei viaggiatori, ma anche la l’efficienza degli scali aeroportuali.
Motivo per cui gli aeroporti europei stanno lavorando in network per recuperare attraverso la tecnologia e la capacità di coordinamento l’efficienza persa per il restringimento dello spazio aereo.
La tecnologia è anche la risposta al miglioramento dell’esperienza del passeggero. Negli ultimi anni ormai sti sta lavorando per migliorare la “customer experience” dei passeggeri, investendo sempre di più sui servizi innovativi e semplificando le tradizionali procedure di imbarco, questa è la sfida strategica dei grandi aeroporti.
“FaceBoarding” a Milano Linate: una rivoluzione nel check-in aeroportuale
Gli scali di Milano vogliono diventare un caso-scuola, come ha confermato il recente lancio del “FaceBoarding”: Linate è infatti il primo aeroporto d’Europa a offrire ai passeggeri l’utilizzo di tecnologie di riconoscimento biometrico al posto della carta d’imbarco, così da snellire le procedure di check-in.
“Il FaceBoarding – spiega Alessandro Fidato, Chief Operating Officer del gruppo SEA, la holding degli aeroporti milanesi di Linate e Malpensa – è un sistema che rileva le caratteristiche biometriche del viso del viaggiatore e acquisisce elettronicamente le informazioni contenute nel passaporto e nelle carte di imbarco combinando il tutto in un token elettronico che consentirà l’accesso diretto, senza più dover mostrare i propri documenti, ai punti di controllo della security e al gate di imbarco.
Milano Linate è il primo aeroporto in Europa a offrire questo servizio in modo aperto a tutte le compagnie, ma si tratta di una tecnologia su cui stanno puntando tutti i grandi scali internazionali”.
Il FaceBoarding è insomma non è solo una realtà per Milano e certamente il futuro delle tecnologie d’imbarco sugli aerei passeggeri, ma è soprattutto un servizio ad alto valore aggiunto che coniuga sicurezza dei controlli e comodità dei passeggeri.
La protezione dei dati nel sistema “FaceBoarding” di SEA
Le uniche informazioni che la SEA non intende condividere con nessuno, meno che mai all’estero, invece, sono i dati personali dei passeggeri contenute negli archivi digitali del FaceBoarding: “Garantire la tutela della privacy dei passeggeri e la protezione dei dati personali – spiega Alessandro Fidato – è stata la priorità di questa operazione, realizzata insieme a Enac e Polizia di Stato dal lato della security e compliance, e con i gruppi Thales e Dormakaba per la parte tecnologica.
Con i partner, abbiamo messo a punto un sistema di protezione dei dati che si basa su tre separati archivi elettronici protetti, in cui vengono collocate e isolate l’una dall’altra le tre diverse tipologie di informazioni che riguardano il passeggero: uno per le carte di imbarco, uno per i documenti di identità, uno per i template digitali estratti dai volti dei passeggeri che hanno scelto di utilizzare il riconoscimento biometrico. Con questo sistema di cybersecurity separata, abbiamo totalmente eliminato il rischio di un attacco unico ai nostri server che potesse rubare informazioni digitali sensibili sui nostri passeggeri”.
Almeno per ora, i diversi sistemi di rilevamento facciale adottati dagli aeroporti europei non dialogano tra di loro: “la condivisione dei dati biometrici dei passeggeri italiani con altri operatori esteri – conclude Fidato – sarebbe una violazione della tutela della privacy: tutti i dati restano a Milano”.
“Il prossimo step è lavorare con l’intelligenza artificiale – spiega Fidato – vorremmo rendere sempre più efficienti tutte le nostre attività aeroportuali, dall’accoglienza al retail, dagli imbarchi ai parcheggi: è nell’interesse dei passeggeri, delle compagnie aeree e di tutti i nostri stakeholder”.
Gli investimenti sulla rete commerciale, sulle sale Vip e sulla digitalizzazione dei servizi di imbarco e controllo di sicurezza per i bagagli a mano (la SEA è stato il primo operatore aeroportuale ad adottare le macchine di smart security) sono i cardini della strategia di “customer experience” su cui punta il management dell’aeroporto: “Milano è la capitale economica italiana e Linate deve essere all’altezza delle eccellenze della città – chi arriva o parte da Milano, deve ricordare una seamless experience, un’esperienza positiva, innovativa e priva di intoppi”.
Dopo il crollo del traffico per il Covid, gli aeroporti di Milano sono tornati a lavorare a pieno ritmo l’anno scorso, mettendo a segno nuovi record di traffico passeggeri e soprattutto di ricavi e profitti: “siamo in piena ripresa veloce dei viaggi – conferma Fidato – ma in un contesto problematico per il traffico aereo internazionale in termini di puntualità dei voli: la questione non riguarda solo Milano, ma l’intero sistema aeroportuale europeo. Lo scalo di Milano è parte integrante di Eurocontrol, il più importante network europeo di gestione coordinata del traffico aereo: è grazie al lavoro di monitoraggio svolto in questa sede, che la percentuale di voli in ritardo ha invertito la tendenza e ha cominciato finalmente a scendere: nei primi quattro mesi del 2024, la puntualità dei voli europei è stata in netto recupero”.