Milano, uomo precipita dal Palazzo di Giustizia: ipotesi suicidio

Milano, uomo precipita dal Palazzo di Giustizia: ipotesi suicidio

A Milano, oggi, un uomo è precipitato dal Palazzo di Giustizia, trovando la morte. Si parla di suicidio come prima ipotesi.

Oggi, un tragico avvenimento ha squarciato la frenetica calma apparente di Milano. Un uomo è precipitato dal Palazzo di Giustizia del capoluogo lombardo, precisamente dal settimo piano. L’impatto sembra essere avvenuto nel cortile interno dell’edificio. Sembra che l’uomo, come accertato dagli inquirenti, fosse un avvocato, eppure non esercitasse la professione da ben otto anni. Da ciò, l’ipotesi del suicidio è quella più accreditata. Scopriamo come mai l’uomo si sarebbe suicidato, stando alle prime ricostruzioni.

I motivi del presunto suicidio

Il motivo del mancato esercizio della professione? Il mancato pagamento di alcune quote avrebbe comportato la sospensione a tempo indeterminato dell’uomo dall’Albo degli avvocati. Non si sa come mai l’uomo si trovasse nel Palazzo, in quanto non sembra che avesse alcuna udienza. L’uomo avrebbe però lasciato un biglietto, nel quale avrebbe parlato di problemi personali ed economici. I soccorsi sono arrivati in seguito alle segnalazioni di alcuni dipendenti del Palazzo, che stavano lavorando negli uffici giudiziari. Dei testimoni hanno detto di aver visto l’uomo precipitare dal bagno delle cancellerie del gip, che si trovava al settimo piano.

Giustizia

Le indagini

L’area interessata è stata transennata velocemente e sono state avviate delle indagini. A coordinare queste indagini il pubblico ministero di turno, Cristina Roveda. Al Palazzo di Giustizia sono inoltre arrivati il procuratore generale di Milano, Francesca Nanni, nonché il procuratore Marcello Viola e i procuratori Tiziana Siciliano ed Eugenio Fusco. “Si tratta di una persona estranea all’ambiente giudiziario e, al momento, l’ipotesi prevalente è quella del suicidio”, ha affermato Viola.

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