In Italia, 457mila persone hanno un patrimonio di almeno un milione di dollari, pari al 47% della ricchezza finanziaria totale.
Secondo il Global Wealth Report 2023 della Boston Consulting Group, l’Italia è un Paese in cui la ricchezza finanziaria è altamente concentrata. Nonostante solo 457mila italiani siano considerati milionari (ovvero persone con un patrimonio superiore a un milione di dollari), essi detengono una parte significativa del patrimonio complessivo del Paese. Questo gruppo rappresenta meno dell’1% della popolazione, ma controlla ben il 47% della ricchezza finanziaria totale.
Tra i più facoltosi ci sono circa 2.300 “Paperoni” con un patrimonio superiore ai 100 milioni di dollari. Complessivamente, la ricchezza finanziaria del Paese ha raggiunto i 2.600 miliardi di dollari nel 2023, registrando una crescita del 4,4% annuo dal 2018.
La distribuzione della ricchezza
L’Italia contribuisce all’11,4% della ricchezza totale dell’Europa occidentale, un dato rilevante considerando la dimensione del Paese. Negli ultimi anni, la crescita della ricchezza è stata spinta soprattutto da investimenti in azioni e fondi, che rappresentano la classe di attività più grande, con il 41% del patrimonio totale. Questo trend continuerà, con una crescita prevista del 5,4% annuo fino al 2028.
Un altro segmento significativo della popolazione è quello dei clienti affluent e mass, che possiedono una ricchezza inferiore al milione di dollari ma che costituiscono il restante 53% della ricchezza. Anche se non hanno i patrimoni dei milionari, rappresentano una parte essenziale dell’economia italiana.
Prospettive future per la ricchezza in Italia
Le previsioni del rapporto indicano che la ricchezza finanziaria italiana continuerà a crescere, raggiungendo i 7.400 miliardi di dollari entro il 2028, con una crescita media annua del 3,8%. Tuttavia, i segmenti della popolazione con patrimoni inferiori al milione di dollari subiranno una leggera riduzione, mentre il numero di individui con patrimoni superiori ai 100 milioni continuerà a crescere.
Le passività italiane (debiti e obbligazioni) sono anch’esse in crescita, con un aumento previsto dell’1,5% annuo fino al 2028. Tuttavia, ciò non sembra compromettere il potenziale di crescita complessivo del patrimonio finanziario, che rimane sostenuto dall’aumento degli investimenti in settori chiave.