Il decreto Milleproroghe passa al Senato non senza scontri, caos per balneari e diritti tv del calcio. Ecco cosa prevede.
Via libera del Senato con 88 voti favorevoli e 63 contrari. Il decreto Milleproroghe ritorna alla Camera per la conversione in legge entro il 27 febbraio. Dati i tempi stretti per evitare la scadenza potrà essere posta la fiducia al testo. Il caos si è creato, come sempre, sui balneari tra maggioranza e opposizioni e all’interno della maggioranza stessa. Slitta fino alla fine del 2024 il termine di scadenza delle autorizzazioni demaniali e quindi anche la loro messa a gara prevista dal primo gennaio 2024.
Questa nuova proroga sulle concessione balneari contestata dall’Unione europea mette in difficoltà l’Italia che è stata già richiamata due volte per il rispetto alla concorrenza sulle concessioni demaniali. Per questo anche il Quirinale ha espresso i suoi dubbi e invitato il governo a rivedere alcune norme. Se non avverranno modifiche in sede parlamentare è probabile che il capo dello Stato potrà intervenire in sede di firma.
Cosa prevede il testo del decreto: stralciato emendamento di Lotito
Tra le altre misure del decreto Milleproroghe c’è lo stralcio delle cartelle fino a 1.000 euro da parte dei Comuni che potranno decidere di cancellare l’intero debito e non solo le sanzioni; la proroga a fine giugno dello smart working senza accordo aziendale per lavoratori fragili e lavoratori genitori di figli fino a 14 anni (solo per il settore privato); la possibilità per i medici generici di lavorare fino a 72 anni; ricetta elettronica fino a fine 2023 e proroga al 31 luglio dei rimborsi del cashback sanitario; proroga al 2026 dell’estensione a 7 anni dello scivolo pensionistico e a fine 2023 le regole semplificate per i dehors.
Non passano invece gli emendamenti di Claudio Lotito ovvero la proroga delle concessioni dei diritti tv del calcio tra cui quelli di Sky e Dazn per la Serie A di calcio. Così come quella proposta dal M5S che vedeva la proroga del Superbonus 100% per le villette.