Minacce Br, Meloni: stop campagna di odio
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Minacce Br, Meloni: stop campagna di odio

Giorgia Meloni

Le scritte intimidatorie a Giorgia Meloni sollevano la solidarietà dei partiti.

A poco più di una settimana dal voto a Mestre sono emerse scritte intimidatorie nei confronti della leader di Fratelli d’Italia. “Meloni come Moro” scritto in vernice rossa su alcuni manifesti elettorali del suo partito. Al fianco della scritta una stella a cinque punte cerchiata: il simbolo delle Brigate rosse. Giorgia Meloni ha risposto alle minacce con un tweet dicendo basta alla campagna d’odio.

Nuove minacce a firma Brigate rosse. Quando esponenti politici e delle istituzioni usano parole come “dovranno sputare sangue” contro i propri avversari, poi qualcuno può prenderli in parola.” Ha scritto Giorgia Meloni riferendosi alle parole di Emiliano. “Il 25 settembre confido negli italiani per rispondere alle loro campagne d’odio”.

Pochi giorni fa a Taranto il governatore della Puglia del Pd Michele Emiliano aveva usato toni violenti nei confronti degli avversari, sottolineando che “non passeranno”, in riferimento alla sua terra. La leader aveva già commentato queste dichiarazioni come un incitamento alla violenza. Il presidente della regione Puglia ha dichiarato di aver chiamato Meloni “per rassicurarla sulle mie intenzione” e poi ha aggiunto: “Chiunque dovesse immaginare di rapportarsi con lei in termini di minaccia o di violenza avrà a che fare con me” ha concluso.

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Solidarietà bipartisan alla leader

Non è la prima minaccia a firma Br. Nei giorni scorsi sono state recapitate dagli esponenti locali minacce firmate “Nuove brigate rosse“. Episodi che spaventano ed evocano gli anni di Piombo in cui una città come Mestre ha sofferto per il terrorismo che ora si evoca.

Sull’episodio che ha coinvolto la leader Meloni la Digos ha avviato un’indagine. Fratelli d’Italia continua ad incolpare la campagna di odio nei suoi confronti da parte della sinistra ad aver fomentato la violenza e le minacce da parte della popolazione. “Quando si mostrifica un avversario politico, inevitabilmente si attivano reazioni pericolose” sottolinea Rampelli.

Il sostegno e la solidarietà è arrivata da tutte le forze politiche. La segreteria del Pd ha espresso la condanna a questo atto “riprovevole” a nome di tutto il Partito democratico. Anche Carlo Calenda ha espresso solidarietà a Giorgia Meloni su Twitter. Il governatore del Veneto ha condannato il gesto dicendo: “Questo non è il paese che ci piace, non è il modo di vivere in democrazia. E’ solo bieca violenza”.

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ultimo aggiornamento: 16 Settembre 2022 12:41

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